Gli europei risparmiano di più, ma investono di meno
Molti cittadini europei destinano la maggior parte delle loro entrate mensili alle necessità quotidiane.
Nel sondaggio è stato chiesto agli intervistati di classificare le spese in cinque categorie, dalla somma più alta a quella meno consistente nel budget. Dall’affitto alle bollette, dai trasporti al cibo, l’80% degli intervistati ha classificato le spese quotidiane come la voce prevalente nel capitolo “uscite”. In particolare, la percentuale più alta è stata registrata tra gli spagnoli (85%) e gli italiani (84%), mentre la più bassa tra i tedeschi (73%). Al secondo posto ci sono le spese per il tempo libero e quelle discrezionali, ad esempio per viaggi e pasti fuori casa.
In questo contesto risparmiare è diventato un obiettivo prioritario. Circa 3 intervistati su 5 hanno dichiarato che rappresenta una parte significativa del loro budget: tale inclinazione è risultata più marcata in Italia (63%) e in Spagna (61%).
Per molti europei il risparmio costituisce una priorità assoluta a differenza degli investimenti. In effetti questa categoria si è classificata al livello più basso in tutti i Paesi e solo 1 intervistato spagnolo e francese su 5 ha indicato gli investimenti tra le destinazioni più importanti del proprio budget mensile. In Germania e in Austria, invece, lo ha indicato 1 intervistato su 4. Per gli intervistati italiani, spagnoli e francesi, l’estinzione dei debiti si conferma in cima alla lista delle priorità di spesa. In Austria e Germania, invece, solo il 38% e il 36% degli intervistati (rispettivamente) ha dichiarato che l’ammortamento di un debito, tra cui rientrano le rate dei mutui e dei prestiti personali, rappresenta una quota significativa del budget mensile.
Ancora scarse le conoscenze finanziarie di base
Nonostante le difficoltà nel far quadrare i conti, i partecipanti al sondaggio restano positivi. Nel complesso, il 64% di loro afferma di saper gestire bene le finanze. Quasi tre quarti degli austriaci dichiarano di saperlo fare, una percentuale che scende a poco meno del 50% tra gli italiani.
Al contempo, molti affermano di non avere le conoscenze necessarie a gestire con disinvoltura il proprio denaro. Poco più della metà (56%) degli intervistati dichiara di sentirsi sufficientemente informata per gestire le sue finanze.
Gli intervistati dei Paesi in cui il livello di conoscenze finanziarie è più basso hanno anche segnalato un maggiore desiderio di informarsi al riguardo: 3 intervistati su 5, sia in Spagna che in Italia, dichiarano di voler acquisire maggiori conoscenze in materia.
Monitoraggio costante di entrate e uscite: un’abitudine poco diffusa
I dati raccolti hanno evidenziato anche differenze in fatto di abitudini e comportamenti tra i vari Paesi.
Il 41% degli intervistati ha dichiarato di mettere da parte una somma di denaro ogni mese. Oltre a una tendenza generale, circa un terzo degli intervistati ha un fondo di riserva per le emergenze o per gli acquisti più impegnativi.
Una percentuale omogenea di intervistati in tutti i Paesi ha dichiarato di monitorare regolarmente le proprie finanze, soprattutto in Austria, Germania e Spagna, dove il dato si aggira intorno al 50%. La percentuale scende a un terzo tra gli italiani e a meno di un quarto tra i francesi. Ma pur non monitorando le loro finanze con la stessa attenzione degli altri europei, con una percentuale del 44%, i maggiori risparmiatori sono risultati i francesi.
Gli europei rinunciano a pianificare il futuro
I dati raccolti dall’indagine, tuttavia, sembrano indicare una tendenza degli europei a concentrarsi finanziariamente sul presente.
Sebbene 1 persona su 5 abbia dichiarato di tenersi aggiornata sulle strategie per incrementare il proprio patrimonio, il tempo o il capitale investiti sulla pianificazione a lungo termine non sono significativi. Solo il 16% del totale degli intervistati ha dichiarato di fissare in modo proattivo degli obiettivi finanziari e quasi la stessa percentuale di intervistati (il 15%) di avere un piano per raggiungere quegli obiettivi.
Una percentuale ancora più bassa (il 12% del totale degli intervistati) ha un piano pensionistico, con picchi del 15% tra gli spagnoli. Anche i tassi di investimento risultano bassi: solo il 14% degli intervistati dichiara di avere un portafoglio titoli. I tassi più alti sono stati registrati in Austria e in Germania (entrambe con il 16%) e i più bassi in Francia, con il 9%.
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