Tra il 2017 e il 2024, le 13 edizioni del Consiglio Italiano hanno attribuito circa 17 milioni di euro, con 13,5 milioni destinati alle quattro edizioni del PAC
Il 12 ottobre si tiene la Giornata del Contemporaneo, un evento focalizzato sull’arte contemporanea che si estende su tutto il territorio nazionale. Quest’anno, arrivata alla sua ventunesima edizione, l’iniziativa è organizzata dall’AMACI (Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani) con il supporto della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e la collaborazione della Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Dal suo inizio nel 2005, l’obiettivo è stato quello di rendere l’arte contemporanea accessibile al vasto pubblico. Quest’anno, grazie all’aiuto della rete diplomatica del Maeci, l’evento coinvolgerà anche ambasciate, consolati e istituti culturali italiani all’estero, espandendo così la portata della manifestazione.
Ogni anno, l’AMACI seleziona un artista per creare l’immagine simbolo dell’evento. Per la ventunesima edizione, l’opera scelta è “Donna in gabbia” (1975 – 2024) di Tomaso Binga, un’artista di Salerno nata nel 1931, conosciuta anche con il nome di Bianca Pucciarelli Menna. Binga, una figura prominente nella poesia performativa fonetico-sonora italiana, ha realizzato questa immagine durante una performance nel 1974 che criticava le disuguaglianze di genere e le oppressioni mascherate da protezione. Per l’AMACI, la gabbia diventa un simbolo delle barriere fisiche e metaforiche all’accessibilità e alla libertà, temi centrali dell’edizione di quest’anno.
Nonostante l’Italia abbia investito molto nella conservazione del patrimonio storico, sono stati fatti pochi sforzi per promuovere e supportare l’arte contemporanea, specialmente negli ultimi settant’anni. Tuttavia, dal 2017 si è assistito a un cambiamento significativo con la creazione dell’Italian Council (IC) da parte del Ministero della Cultura. Questo programma ha il duplice scopo di contribuire direttamente alla produzione artistica e di facilitare la creazione di reti internazionali per promuovere l’arte italiana nel mondo.
Dal 2017 al 2024, l’Italian Council ha finanziato 13 edizioni con un totale di circa 17 milioni di euro. Per un artista italiano emergente o a metà carriera, vincere l’Italian Council è un traguardo significativo per il finanziamento dei propri progetti e per ottenere riconoscimento e visibilità a livello internazionale.
Col tempo, l’Italian Council è diventato sempre più inclusivo, enfatizzando la promozione dell’arte italiana a livello globale. Ogni progetto deve quindi includere collaborazioni con entità culturali internazionali e una componente di promozione all’estero.
La XIII edizione del 2024 dell’Italian Council ha stanziato 2,7 milioni di euro e ha premiato 67 progetti su 240 candidature. Tra i vincitori, Elisa Giardina Papa con il progetto “SHE FLICKERED IN AND OUT OF HISTORY” destinato al Madre – Museo d’arte contemporanea Donnaregina di Napoli, ha ottenuto un finanziamento di 150 mila euro, mentre l’opera “Adaptability (Like a Flood)” di Adelita Husni-Bey sarà esposta al Museo delle Civiltà di Roma, con un contributo di 143.600 euro.
Dal 2020, con la Direzione Generale Musei, è stato rafforzato il supporto alla creatività italiana contemporanea attraverso il bando PAC, che finanzia l’acquisizione di opere, la produzione di nuove opere e la valorizzazione di donazioni. Le quattro edizioni del PAC hanno finanziato complessivamente 149 progetti per un totale di 13,5 milioni di euro, con l’ultima edizione del 2024 che ha selezionato 40 progetti per un finanziamento complessivo di 3,5 milioni di euro.
Tra le opere acquisite, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma ha integrato nella sua collezione permanente “Untitled” (2012) di Rudolf Stingel e il Museion di Bolzano ha acquisito “Same Skin for Everybody” di Nicola L., un’opera degli anni ’60 che ha giocato un ruolo durante le proteste del maggio 1968.
L’artista collabora con la Galleria Tiziana Di Caro di Napoli e il valore delle sue opere varia significativamente, con i “Dattilocodici” valutati attorno ai 28.000 euro e le opere fotografiche tra i 10.000 e i 30.000 euro.
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