In un’Italia sempre più divisa, non è solo la qualità della vita a variare tra le città, ma anche le opportunità economiche. Ogni città racconta una storia diversa: a Milano e Bologna, il reddito medio è tra i più alti e le prospettive di lavoro solide; al Sud, invece, la precarietà e le difficoltà finanziarie dominano lo scenario.
Il rapporto BesT di Istat mette in luce queste realtà contrastanti, tracciando una mappa delle città dove il benessere economico è alla portata di molti e di quelle che, invece, arrancano. Confrontiamo i guadagni medi, le opportunità lavorative e la stabilità economica per scoprire dove in Italia si guadagna meglio e dove, invece, le sfide sono più ardue.
Le città dove i salari sono più alti
Il reddito medio è uno degli indicatori cruciali per valutare il benessere economico di una città. In Italia, il divario è evidente: mentre nel Nord città come Milano e Bologna offrono salari medi elevati, che permettono ai residenti di sostenere un buon tenore di vita, al Sud il quadro cambia radicalmente. Qui, a fronte di salari più bassi e un costo della vita comunque elevato, molte famiglie si trovano a dover fare i conti con entrate insufficienti.
Classifica delle città per reddito medio:
- Milano – 33.500 € annui
- Bologna – 30.200 € annui
- Firenze – 29.700 € annui
- Roma – 28.900 € annui
- Genova – 27.500 € annui
- Torino – 26.800 € annui
- Venezia – 26.100 € annui
- Bari – 23.400 € annui
- Cagliari – 23.200 € annui
- Reggio Calabria – 21.900 € annui
- Napoli – 21.700 € annui
- Palermo – 20.800 € annui
- Catania – 20.400 € annui
- Messina – 20.100 € annui
Milano guida la classifica con un reddito medio di oltre 33.000 euro annui, seguita da Bologna e Firenze. Questo posizionamento è il riflesso di un’economia vivace, con settori come la finanza, la tecnologia e il design che offrono opportunità di carriera ben retribuite. Al Sud, invece, città come Messina e Catania presentano i redditi più bassi.
Le città che offrono più stabilità lavorativa
Il mercato del lavoro varia in modo significativo tra le città italiane. Al Nord e al Centro, ancora città come Bologna e Milano godono di un mercato del lavoro diversificato, mentre il Sud resta confinato in un sistema economico fragile, spesso incapace di rispondere alla domanda di impiego.
Classifica delle città per tasso di occupazione:
- Bologna – 73%
- Milano – 72%
- Firenze – 71%
- Roma – 69%
- Genova – 67%
- Torino – 66%
- Venezia – 65%
- Cagliari – 62%
- Bari – 61%
- Reggio Calabria – 58%
- Napoli – 57%
- Palermo – 56%
- Messina – 55%
- Catania – 54%
Bologna e Milano si posizionano quindi in vetta, con tassi di occupazione intorno al 70%, grazie alla presenza di un’ampia gamma di settori economici, dalle imprese tecnologiche al settore dei servizi. Al Sud, invece, città come Messina e Catania lottano con tassi di occupazione molto più bassi, dove la mancanza di opportunità stabili spinge molti giovani a cercare fortuna altrove, magari proprio nel Nord visto come più ricco di opportunità.
Livello di disoccupazione giovanile
Il tasso di disoccupazione giovanile, che rappresenta una voce a parte rispetto al dato generale, è una delle sfide più urgenti per molte città italiane, in particolare per quelle del Mezzogiorno. Nel Nord e nel Centro, i giovani trovano più facilmente impieghi stabili, mentre nel Sud la carenza di opportunità costringe intere generazioni a restare fuori dal mercato del lavoro o a cercare alternative all’estero.
Classifica delle città per disoccupazione giovanile:
- Milano – 12%
- Bologna – 13%
- Firenze – 14%
- Roma – 15%
- Torino – 16%
- Genova – 17%
- Venezia – 18%
- Cagliari – 20%
- Bari – 25%
- Napoli – 30%
- Palermo – 32%
- Messina – 34%
- Catania – 36%
- Reggio Calabria – 40%
Mantengono la posizione Milano e Bologna, con tassi di disoccupazione giovanile al di sotto del 15%. Al contrario, città come Reggio Calabria e Catania faticano a garantire impieghi alle nuove generazioni, con tassi di disoccupazione giovanile che superano il 35%.
Dove restituire un prestito è più difficile
Infine c’è la voce del tasso di sofferenza bancaria, che misura la capacità dei cittadini di restituire i prestiti. Le città del Sud presentano tassi di sofferenza bancaria più alti, spesso legati a un’economia più instabile e a salari più bassi, mentre al Nord la situazione risulta più stabile.
Classifica delle città per sofferenza bancaria:
- Bologna – 3,2%
- Milano – 3,5%
- Firenze – 3,7%
- Torino – 4%
- Roma – 4,3%
- Venezia – 4,5%
- Genova – 4,8%
- Cagliari – 5,2%
- Bari – 5,5%
- Napoli – 6,3%
- Reggio Calabria – 7%
- Palermo – 7,2%
- Messina – 7,5%
- Catania – 8%
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