Denunciato il titolare, i sospetti e le verifiche: i soldi per l’internazionalizzazione delle imprese utilizzati per altri scopi
«Escamotage contabili» per ottenere senza averne diritto un finanziamento agevolato di 300 mila euro di fondi Pnrr, poi impiegati per scopi diversi da quelli previsti che erano legati all’internazionalizzazione delle aziende. Nei guai un’impresa della zona di Imola (Bologna), attiva nel settore della moda, finita nel mirino della Guardia di Finanza. Il titolare, un italiano sulla cinquantina, è stato denunciato all’autorità giudiziaria per malversazione di erogazioni pubbliche, reato per il quale è prevista la reclusione da sei mesi a quattro anni.
I sospetti
La ditta, per ottenere il finanziamento da parte della società pubblica Simest, gruppo a supporto dell’internazionalizzazione delle aziende italiane attraverso un percorso di crescita, avrebbe messo in atto «alcuni escamotage contabili relativi a operazioni straordinarie e ad alcune poste di bilancio, rappresentando una situazione economico-patrimoniale non rispondente alla realtà». Dunque, una situazione contabile e patrimoniale ben diversa da quella reale. I sospetti sono emersi subito: l’utilizzo improprio di fondi Pnrr, hanno spiegato le Fiamme Gialle, è emerso grazie «all’approfondimento della posizione economica di un soggetto segnalato dal Nucleo speciale Spesa pubblica e Repressione frodi comunitarie della Guardia di finanza a seguito di un’analisi di rischio condotta con la collaborazione della Simest».
Fondi bloccati
I fondi dovevano essere erogati indue tranche. Dopo aver ottenuto la prima, di 150 mila euro, l’azienda «avrebbe utilizzato gran parte di queste somme per finalità estranee all’agevolazione in questione»: sempre spese aziendali, ma diverse da quelle previste dal finanziamento, ovvero l’internazionalizzazione dell’attività. L’inghippo è emerso dalle informazioni ottenute dall’analisi delle banche dati, unito all’ispezione della documentazione contabile e a sopralluoghi mirati, ha permesso ai militari della Compagnia di Imola di far emergere il sistema illecito. Dell’intera attività è stata data informazione anche alla Simest, che ha disposto il recupero della prima tranche da 150 mila euro e il blocco dell’erogazione della seconda tranche da ulteriori 150 mila euro.
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