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Da un lato la stella che brilla sempre e comunque nel firmamento azzurro; dall’altro il tormentato discorso sul prolungamento del contratto. Dall’altro ancora la (nuova) concorrenza di Neres che prova a mettere la freccia sulla fascia sinistra e le dichiarazioni di Conte sull’argomento. In mezzo, di mezzo, c’è sempre lui: Khvicha Kvaratskhelia che non vede l’ora di riprendere a fare quello che gli riesce meglio: dribbling, accelerazioni, gol e assist per convincere Conte e confermarsi il signore della fascia sinsitra (e non solo). L’attaccante resta la punta di diamante del Napoli che De Laurentiis e Manna vorrebbero blindare per evitare di arrivare all’anno prossimo gennaio con una nuova «telenovela» (questa volta invernale nel caso riparta già dal mercato di gennaio). In mezzo ci sono le prestazioni del talento georgiano capace di indossare l’impermeabile e lasciarsi scivolare di dosso le avances di sirene dai contratti milionari in riva alla Senna (leggasi Psg che aveva offerto 11 milioni di ingaggio al giocatore per cinque anni), temporeggiando anche sull’offerta – comunque importante – fatta a giugno dal Napoli. Kvara insomma è riuscito ad isolarsi – o almeno ci sta provando – dalle vicende relative al suo futuro e si è concentrato sul campo, contribuendo alla partenza sprint degli azzurri con tre reti e due assist in quest’avvio di campionato e sopratutto instaurando subito un feeling quasi perfetto con il nuovo partner d’attacco che risponde al nome di Romelu Lukaku. 

Il nuovo ruolo di Kvaratskhelia

E poco importa – anzi, tanto probabilmente il georgiano ci guadagna – che Conte gli abbia pure cambiato posizione in campo: non più esclusivamente sulla fascia sinistra come corsia preferenziale, ma libero di accentrarsi, affrancandosi anche dalla marcatura asfissiante dei mastini avversari, cercando e trovando la porta con maggiore facilità. Il tris di reti, condito da due assist, è soltanto una piccola testimonianza del talento georgiano. Kvara quando si accende fa brillare tutto il Napoli. Ma è altrettanto vero che sul futuro pende – e probabilmente anche sulla serenità del ragazzo – la spada di Damocle del prolungamento da firmare o meno con il Napoli. L’attaccante ha un contratto da poco più di un milione e mezzo a stagione fino al 2027 ed il club azzurro si è spinto ad offrire all’entourage del giocatore un rinnovo (fino al 2029) da 5 milioni all’anno a scalare escluso bonus. Che a conti fatti andrebbe ad eguagliare euro più euro meno l’ingaggio di Lukaku (da sei milioni all’annoo) all’ombra del Vesuvio. Il suo manager, Mamuka Jugeli, tuttavia continua a temporeggiare, auspicando un rilancio (la richiesta dell’agente sarebbe di otto milioni circa) che il Napoli non sembra propenso a fare. Il club dal canto suo non ha fretta: del resto De Laurentiis è forte comunque di un contratto in essere con il giocatore per altri tre anni. Ma il tempo stringe e sarebbe opportuno che si uscisse dall’impasse. 

La concorrenza di David Neres

Il giocatore è reduce dalla doppia sconfitta in Nations League con la sua Nazionale (ad opera di Ucraina ed Albania) e prima della sosta – contro il Como al Maradona è stato sostituito da Conte con David Neres. Il brasiliano ha preso il posto e la posizione di Kvara contro i lariani, mettendo a segno anche la sua prima rete in massima serie che ha fissato il risultato sul 3-1 in favore degli azzurri ed innescando di fatto un nuovo ballottaggio sulla corsia mancina. La concorrenza è stata confermata dallo stesso Conte venerdì scorso che probabilmente sta provando a toccare le corde di ognuno dei suoi giocatori per fare levitare le prestazioni di ogni singolo. Oggi Kvara partirà comunque nell’undici base contro l’Empoli al Castellani, ma dalle retrovie si avverte forte la «spinta» dell’ex attaccante del Benfica rivitalizzato dalla cura Conte.