La crisi immobiliare forse non sarà ancora alle spalle, ma segnali inequivocabili di ripresa iniziano a vedersi. Le compravendite sono in aumento, torna a sbloccarsi anche la questione mutui, finalmente in discesa dopo il rialzo consistente dovuto ai precedenti aumenti dei tassi di interesse da parte dell’Europa. Ora con la Bce che continua a tagliare i tassi di interesse si può restituire un po’ di fiducia e maggior vivacità al settore. Fimaa, la Federazione italiana mediatori agenti d’affari, con circa 11mila imprese associate per un totale di 40mila addetti, rinnova ancora una volta il suo impegno per la tutela sindacale e la crescita professionale degli agenti immobiliari, mediatori creditizi, agenti in attività finanziaria, agenti di servizi, suoi associati. Abbiamo parlato di questo e molto altro con Santino Taverna, il presidente nazionale, nell’intervista a cura del nostro direttore editoriale Matteo Vallero presso gli studi romani di Business24tv.
Iniziamo con la notizia che forse anche il settore immobiliare più attendeva: il taglio dei tassi di interesse di un quarto di punto da parte della Bce. Quale sarà il reale impatto su mutui e in correlazione sulla vendita di case in Italia?
«I tagli dei tassi di interesse sul costo del denaro sono sempre positivi non solo per il settore immobiliare ma anche per la ripresa della stessa economia. Erano mesi che si attendeva questa mossa dopo gli aumenti del 2022 2023, aumenti che avevano portato il costo del denaro vicino al 5%, innescando forti difficoltà nelle famiglie, che si sono trovate con un forte incremento delle rate dei prestiti da rimborsare. Secondo Nomisma sarebbero circa 7 milioni le famiglie italiane con in essere mutui e prestiti, di queste più di 3,5 milioni legati ai mutui della casa. Chi ha contratto prestiti a tasso variabile si è ritrovato rate aumentate del 60, 70% rispetto alla rata iniziale per l’aumento dell’inflazione nei due anni precedenti. Chi ha contratto prestiti con un mutuo a tasso fisso è ovvio che questo problema non l’ha avuto. Tra l’altro secondo le proiezioni la Bce potrebbe proseguire con una politica meno restrittiva anche per i mesi avvenire».
Sulla decisione della Bce i pareri sono stati discordanti e non sono mancate le polemiche sul poco coraggio da parte della banca centrale. Secondo lei il taglio sarà sufficiente o invece poco incisivo per far cambiare marcia al settore?
«La Bce avrebbe potuto e dovuto fare di più per dare ossigeno a un’economia europea in costante sofferenza anche per le tensioni geopolitiche che hanno determinato rincari delle materie prime e dei costi energetici. Aumenti che hanno inciso e incidono tuttora sulle capacità di spesa e sui risparmi delle famiglie già penalizzate per il mancato adeguamento degli stipendi al costo della vita. Gli aumenti tra l’altro risultano immediati. mentre così non è per le riduzioni. Per il comparto immobiliare è importante il taglio del costo del denaro anche se per le compravendite di case non ha mai inciso in modo determinante. Le case per gli italiani continuano a rappresentare un’esigenza primaria oltre che essere ritenute un buon investimento per la salvaguardia del proprio risparmio».
Si nota una crescita dei prezzi delle case: conviene in questo momento comprare casa?
«Ad un equo prezzo l’acquisto di un immobile è sempre conveniente, più complesso è l’attribuzione del giusto prezzo di mercato, per questo è auspicabile affidarsi a persone competenti sia sulle compravendite degli immobili sia sulle dinamiche del territorio in cui si acquista. Il basso costo del denaro può favorire ulterioremente la domanda di acquisto, ma il prezzo degli immobili vengono sempre influenzati dalla domanda e offerta. Oggi l’aumento dei prezzi è determinato da fattori qualitativi dell’unità posta sul mercato: l’ubicazione, l’efficientamento energetico, i servizi, gli stessi costi di gestione dell’immobile incidono in modo determinante. Siamo in un mercato molto più selettivo, la direttiva per le case green non è trascurabile e inciderà sempre più nel valore da attribuire al costo della casa. Le case a basso consumo energetico sono le più richieste e pertanto con i costi più elevati. A parte le grandi città che sono già di per sé attrattive rispetto ad altre, la domanda oggi si è amplificata per soluzioni di qualificate energeticamente con costi di gestione contenuti con l’utilizzo di energia pulita».
L’intervista completa a Santino Taverna (Presidente Fimaa – Confcommercio) è andata in onda sul canale 410 del digitale terrestre
Tante associazioni e confederazioni lamentano il gravare della burocrazia, cosa sta facendo Fimaa in proposito e cosa chiede al Governo per agevolare il lavoro e soprattutto le compravendite?
«Il lavoro dell’intermediario immobiliare è totalmente cambiato grazie alle nuove tecnologie che offrono un mare di nuove opportunità, la categoria avverte però ancora degli ostacoli che gli operatori potrebbero mitigare, come l’accesso agli atti urbanistici a tante amministrazioni locali non è agevole per via di una burocrazia ancora incomprensibile. Ecco che Fimaa continua a operare per rendere più facile e fruibile il lavoro dei suoi operatori, cerchiamo soluzioni per ovviare alcune situazione burocratiche in cui ci ritroviamo invischiati. Abbiamo sempre offerto il nostro contributo alle istituzioni anche con crediti formativi per cercare la migliore professionalità».
Anche se l’economia ci indica tempi non facili il mercato delle case di lusso tiene ancora? E l’Italia, in alcune sue località, è attrattiva in tal senso?
«Gli immobili di lusso hanno sempre configurato un capitolo a se stante nelle transazioni immobiliare, il loro mercato non ha mai mostrato cedimenti in tal senso non solo per le compravendite tra italiani ma anche con clienti stranieri. L’Italia è sempre considerata il BelPaese, molto apprezzato per la sua storia, clima, ambiente e geografia, arte, sono un richiamo irresistibile per gli stranieri e non solo per le vacanze ma per trasferirsi stabilmente. Non riesco a trovare un posto più attrattivo di un altro, escluse le grandi città».
Qual è attualmente il mercato delle seconde case in Italia? Vale anche per la ricerca di case all’estero? Quali sono i criteri che spingono alla ricerca estera, la tassazione del paese, il valore immobiliare?
«Il mercato delle seconde case in Italia si è riacceso negli ultimi anni, complice anche la pandemia, valutando uno spazio esterno, magari con giardino, fuori dalle città. Ecco che le scelte si sono orientate nelle seconde case sia come piacere ma anche come investimento. Per la scelta dell’Estero a noi risulta irrilevante in proporzione di quanto invece gli stranieri scelgano il nostro Paese, anche in virtù dei prezzi che si registrano in Italia».
L’immobiliare è sempre un tema caldo e in vista, così come il lavoro e il ruolo degli agenti immobiliari. Come tutte le professioni, anche quella dell’agente immobiliare si è trasformata negli anni. Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa – Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari ha illustrato quali sono stati i cambiamenti, qual è il suo ruolo oggi e quali sono le sfide per il futuro
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