Brignano, per i pazienti «orfani» medici in pensione e ambulatori nella Rsa #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

Da martedì (22 ottobre) l’ambulatorio medico nella casa di riposo di Brignano riapre i battenti. Ad aspettare quattro giorni alla settimana i pazienti (solo su prenotazione) non più un medico di base ma i dottori Alfredo Di Landro e Walter Redigonda. Entrambi sono in pensione e torneranno in attività all’interno di Atm, un Ambulatorio temporaneo medico per i pazienti «orfani» che in paese sono 700 sui 6 mila residenti.

Le specializzazioni «coperte» a metà

È il frutto della collaborazione dell’Asst Bergamo Ovest con Comune e Fondazione Aresi, cui fa capo la Rsa, per rispondere localmente all’emergenza scoppiata in tutta Italia nel 2021 quando gli strascichi della pandemia uniti alla mancata programmazione di un ricambio generazionale hanno aperto voragini nella rete della medicina territoriale. Un problema che ha colpito duro in tutta la Bergamasca ma nella Bassa in particolare.
«Sappiamo tutti — spiega Giovanni Palazzo, direttore generale della Asst Bergamo Ovest — che il problema dei medici di base c’è e ci sarà anche nei prossimi anni. I 508 posti del concorso di specializzazione bandito da Regione Lombardia sono stati coperti solo a metà. Per questo dobbiamo trovare soluzioni alternative tra queste ci sono gli Amt che stiamo cercando di diffondere sul territorio».

I pazienti «orfani» nella Bassa

Nella Bassa occidentale l’Amt di Brignano arriva, infatti, dopo i due a Treviglio (in viale Piave e nella casa di comunità di via Matteotti) e quelli a Caravaggio, Misano e Fara d’Adda, mentre è già all’orizzonte un’altra apertura a Filago. «Questi ambulatori — aggiunge Pietro Tronconi, direttore sociosanitario dell’Asst Bg Ovest — sono lo strumento messoci a disposizione dalla Regione per supplire alla mancanza di medici di base. Il nostro territorio di competenza è il più ampio della provincia ed è quello che ha la sofferenza maggiore. Al momento i pazienti “orfani” sono 25 mila. Teniamo conto però che siamo di fronte a una situazione dinamica che cambia giorno per giorno, a cui bisogna rispondere in maniera altrettanto dinamica».

I medici in pensione e in libera professione

Significa innanzitutto flessibilità geografica, distribuendo il monte ore dei medici che l’Asst Bergamo Ovest riesce a mettere a contratto sul territorio per tamponare le zone più scoperte. Serve poi intraprendenza nel ricercare i camici bianchi. A luglio una risposta importante per l’Asst Bergamo Ovest è arrivata da concorsi che pescavano nei medici di altre regioni e nei corsisti (i medici in via di specializzazione). In questo modo si era riusciti a coprire 16 dei 37 ambiti scoperti. Altra risorsa importante ora sono i medici in pensione e in libera professione. L’Asst Bergamo Ovest dopo un braccio di ferro con Ats Bergamo è riuscita ad avere il via libera per reclutarli. «Settimana scorsa — chiarisce ancora Tronconi — abbiamo visto che dai 16 che avevamo a contratto tre mesi fa siamo saliti a 21. Altro punto fondamentale per noi è la collaborazione con i comuni o le case di riposo che forniscono gli ambulatori. In questo modo si sgravano i medici dall’incombenza creando un incentivo al loro lavoro».

Brignano, il dottor Di Landro si presenta

«Questa rete — ribadisce Palazzo — è fondamentale e cerchiamo di gestirla a 360°. È un passo nello sviluppo di una comunità della salute e della medicina di prossimità. Per questo riteniamo positiva qualsiasi iniziativa che ci permetta di raggiungere i cittadini sul territorio. Sicuramente esempi come quello di Brignano fanno da stimolo per sviluppare esperienze simili nei territori in sofferenza». «Come Fondazione Aresi — chiarisce il presidente Augusto Baruffi — noi abbiamo voluto rispondere ai bisogni di tutti i cittadini di Brignano, mettendo a disposizione gratuitamente l’ambulatorio che era libero». «La mia amministrazione comunale — precisa il sindaco Marco Bonardi — si è insediata a giugno e si è messa subito in pista per trovare una soluzione a un problema dei tanti pazienti orfani che assilla la nostra comunità. Abbiamo messo a disposizione spazi in municipio all’Asst Bergamo Ovest per aiutare i cittadini a richiedere un nuovo medico di base che si era insediato in paese. Una soluzione però non ancora sufficiente». «Per noi l’Amt è un primo passo — aggiunge Clelia Sabbadini, assessore ai Servizi alla persona — che è possibile realizzare facendo rete». «Sono di Brignano — spiega il dottor Di Landro — e uscendo in paese tutti i giorni sentivo il problema di molti cittadini senza medico. L’Amt mette una pezza, ma non risolve del tutto il problema perché, ad esempio, non copre i pazienti allettati. Ci sarà una soluzione vera solo quando ci saranno più medici». 

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