È andata deserta l‘asta giudiziaria per la vendita del terreno di 88mila metri quadrati a Misano, tra il lungomare e la ferrovia, nell’area che va dall’abitato di Misano Brasile al parco Mare nord. Nessuno ha presentato un’offerta visto il valore a base d’asta di 4 milioni di euro e un’offerta minima fissata a 3 milioni. Ma non per questo manca l’interesse per l’area verde, come per altre aree verdi a mare della ferrovia. Con il nuovo Pug (Piano urbanistico generale) le zone non urbanizzate nella fascia mare hanno perso ogni diritto edificatorio. Di fatto non si possono costruire appartamenti. La stessa area andata all’asta in passato avrebbe consentito di realizzare 10mila metri quadrati di appartamenti. Oggi, invece per costruire bisogna passare per un accordo operativo con il Comune, la Provincia e la Regione. E per prima cosa si possono realizzare solo edifici al servizio del turismo, il che lascia aperte molte porte, ma non quelle del puro residenziale.
“Capisco che questa nuova regolamentazione possa allontanare imprenditori che in precedenza potevano contare per questi terreni di diritti edificatori certi” premette il sindaco di Misano Fabrizio Piccioni (foto a destra), “ma non per questo tutto deve rimanere fermo”. Tant’è che i primi tecnici hanno già chiesto informazioni in municipio sulle opportunità offerte dal piano, ammette Piccioni, anche se al momento gli imprenditori che hanno messo gli occhi sui terreni non si sono esposti.
Tornando all’area a fianco del Parco Mare nord, “è interessante anche per il Comune trattandosi di una zona prospiciente la spiaggia. Vedremo se verrà venduta e se arriveranno proposte”. All’interno dell’area finita all’asta c’è anche parte del parcheggio a uso pubblico allestito dal Comune per le attività di spiaggia e per quelle vicine alla zona. C’è poi l’Arena 58, ma su questa il sindaco non si sbilancia. “Proposte non se ne sono arrivate”. Quello dell’accordo pubblico privato non è un percorso semplice. Per poter costruire bisognerà superare le forche caudine delle previsioni e delle richieste di Comune, Provincia fino ad arrivare alla Regione, ed anche quando il percorso sarà ultimato non si parlerà di una pioggia di metri quadrati di cemento in arrivo. “Il Pug fissa il limite del 3% di superficie costruita in più rispetto a quella urbanizzata. Ma questo valore va calcolato sull’intero territorio e non su una singola tra queste aree. Capisco che questo limiti gli imprenditori”. Se di nuovo cemento ancora non si parla, il rovescio della medaglia parla di tanti denari che verranno meno nelle casse comunali. Le prime stime parlano di un ammanco tra i 250mila e i 300mila euro “perché con il nuovo Pug queste aree hanno perso il diritto edificatorio, dunque non pagano più l’Imu”.
Andrea Oliva
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link