Murales di Maradona – A Napoli, la vita nei Quartieri Spagnoli è intrisa di storia e cultura.
Qui, in una casa comune, si trova un murales di Maradona che ha attirato l’attenzione di visitatori da tutto il mondo.
In un’intervista con Fanpage, Anna Vitiello, residente del palazzo, racconta: “Vivere qui ha i suoi pro e contro. È emozionante vedere il tributo a Maradona, ma vorremmo la libertà di aprire la finestra senza essere criticati.”
La finestra del bagno è parte integrante di quest’opera d’arte, realizzata nel 1990 dall’artista Mario Filardi.
Murales di Maradona: la storia
Nel 2004, Ciro Vitiello si trasferì in questo palazzo, già segnato dalla storia del Calcio Napoli e dal legame con Maradona. Con il tempo, la finestra del murales iniziò a cancellarsi. Salvatore Iodice, un artigiano, propose di preservare l’opera sovrapponendo due ante di legno, permettendo così di ricalcare il volto di Diego. Questo restauro avvenne nel 2016, coincidente con il rinascimento del Napoli sotto la guida di Aurelio De Laurentiis.
Il murales subì ulteriori modifiche nel 2017 grazie all’artista italo-argentino Francisco Bosoletti, che rese il volto di Diego più realistico. La scomparsa di Maradona nel 2020 diede nuova vita all’opera: il “Largo Maradona” divenne uno dei luoghi più visitati dai turisti, trasformando un’area degradata in un tempio dedicato al leggendario calciatore.
Oggi, il murales è un simbolo di speranza e rinascita per il quartiere, richiamando tifosi e visitatori desiderosi di rendere omaggio alla leggenda di Maradona. Ciro Vitiello assicura: “Non trasformeremo questa casa in un bed and breakfast, vogliamo che l’opera rimanga nelle mani giuste“.
La storia del murales di Maradona ai Quartieri Spagnoli è dunque una testimonianza della cultura napoletana e del forte legame tra il popolo e la sua iconicità sportiva.
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