Ravenna, 30 ottobre 2024 – L’azienda è una spv, una società di scopo, di un’altra provincia. E la sua offerta per il ramo ‘Costruzioni’ è già stata formalizzata e depositata agli atti. Da parte sua Cmc l’ha già accettata, sottoscritta e condizionata all’esito del procedimento in ballo.
Una cessione che rappresenterà un momento storico per la città visto che comprende “la titolarità e il diritto” all’uso di uno dei suoi marchi più conosciuti nel mondo; ‘cooperativa muratori e cementisti – Cmc Ravenna’ appunto.
I dettagli dell’operazione, inquadrata come “sufficientemente certa” nell’ambito di un piano fondato su “assunzioni credibili o comunque di immediata verificabilità”, sono contenuti nell’ordinanza con la quale il giudice Paolo Gilotta ha appena confermato le misure protettive chieste da Cmc in questa delicata fase. I creditori non possono cioè intraprendere azioni a discapito dell’azienda.
Nel complesso non solo il nome, ma anche il brand, l’insegna, gli emblemi, i loghi e i domini degli account di posta elettronica e gli altri segni distintivi di Cmc passeranno di mano. Lo stesso vale per marchi, brevetti e diritti d’autore targati via Trieste. Ma anche diritti su software, semiconduttori, conoscenze di settore, architetture, database, modelli e processi. La società che compera avrà l’avviamento commerciale di Cmc inquadrato come capacità dell’impresa a generare utili grazie alla sua notorietà e alla sua reputazione acquisite a livello planetario.
L’ordinanza del tribunale concede altri 120 giorni di misure di protezione del colosso di via Trieste “Per i creditori trattamento certamente migliore” dell’unica alternativa possibile: la liquidazione .
Del pacchetto fanno parte anche i clienti, la buona immagine, i livelli di formazione e conoscenza della forza lavoro e l’organizzazione dei processi. Non mancano nemmeno i contratti, sia attivi che passivi, del colosso di via Trieste: sia all’estero che in Italia. Lo stesso vale per i rapporti commerciali, di qualsiasi tipo, le relative fruttuosità, redditività e potenzialità di sviluppo.
In questo campo sono compresi il portafoglio delle commesse, comprese quelle in attesa di aggiudicazione, di affidamento o in fase di negoziazione; ma anche gli utili e i crediti sia contrattuali che extra contrattuali. Ci sono poi le quote, le azioni e le partecipazioni nei consorzi e nelle società controllate, collegate e partecipate. Corposo anche il capitolo delle sedi che comprende gli uffici locali, le unità di business, le succursali, le filiali, le agenzie, le sedi secondarie e operative.
Alla lista degli immobili si accompagna quella di macchinari, impianti, attrezzature, dotazioni varie, materie prime e semi-lavorati. In definitiva tutti i beni immobili e mobili registrati nei libri degli inventari e le immobilizzazioni finanziarie di Cmc relative a società controllate, collegate o partecipate. Figura pure un pacchetto meno tangibile fatto di referenze, qualifiche, certificazioni di qualità.
Chi insomma prenderà Cmc si garantirà praticamente l’intero piatto accollandosi i debiti maturati solo dopo la proposta di concordato datata 3 dicembre 2018 e quelli legati alla quota non ancora soddisfatta alla data di cessione.
La vendita del ramo Costruzioni rappresenta l’azione più importante dei tre punti del piano Cmc per evitare la liquidazione chiesta dalla procura. La cooperativa ha anche previsto di mettere a disposizione dei creditori il flusso di contante in particolare gestendo le poste attive, incassando i crediti e proseguendo con l’attività aziendale non oggetto di cessione.
Nel piano compare anche la cessione della partecipazione pari al 13% del capitale sociale in Eurolink, società di progetto costituita per la realizzazione del ponte sulle stretto di Messina e dei collegamenti su strada e su ferrovia sul versante Calabria e Sicilia. In questo caso è in corso la procedura di selezione delle offerte che giunge a valle di un accordo datato ottobre 2023 circa la la cessione a WeBuild spa.
Una volta ottenute le risorse finanziarie da tali operazioni, Cmc e la commercialista milanese individuata nell’ambito della procedura di composizione negoziata della crisi d’impresa intraprenderanno le trattative necessarie per definire i debiti ancora pendenti legati alla mancata esecuzione del concordato preventivo.
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