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Italia-Usa, confronto tra imprese a Washington. Obiettivo: favorire partnership hi-tech e investimenti #finsubito prestito immediato


Prima giornata di lavori ieri all’ambasciata d’Italia a Washington della “Italy-Us tech Business & Investment Matching Initiative”, programma promosso da molteplici soggetti istituzionali e privati e concepito per alimentare l’incontro e la collaborazione tra aziende italiane e statunitensi, favorendo partnership industriali e flussi di investimento per la reciproca crescita in settori strategici come life science, aerospazio e AI nel 2025. Sul fronte italiano l’iniziativa è promossa da ministero degli affari Esteri e della vooperazione internazionale, ministero delle imprese e del made in Italy (Mimit), Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, 14 Regioni italiane, Confindustria, Transatlantic Investment Commitee (Tic) e Transatlantic Harmonic Foundation (Thf). Per gli Stati Uniti sono coinvolti: Dipartimento di Stato, Dipartimento del Commercio, organizzazioni rappresentanti di 18 Stati americani, tech Hubs Organization, Select Usa e la Camera di Commercio statunitense. “Lo scorso anno l’interscambio Italia-Usa ha superato i 126 miliardi di dollari; gli Stati Uniti sono la principale destinazione degli investimenti diretti all’estero dell’Italia, con oltre 65 miliardi di euro di stock raggiunti nel 2023 e gli investimenti americani in Italia hanno superato i 20 miliardi di euro. Come dimostrano questi dati, gli Stati Uniti sono di gran lunga il nostro principale partner commerciale fuori dall’Ue”, ha detto l’ambasciatrice d’Italia Mariangela Zappia aprendo i lavori. “L’iniziativa di oggi – ha aggiunto – offre una preziosa opportunità per rafforzare questa intensa cooperazione economico-commerciale – strategica per l’Italia – perché in molti casi gli Stati americani e le nostre Regioni detengono le chiavi per una collaborazione di successo, grazie alle loro competenze uniche e alla conoscenza delle realtà sul campo, oltre che alla loro capacità di creare occasioni di contatto”. “Siamo lieti di essere presenti a questo importante evento che favorisce il matching tra imprese statunitensi e italiane con un focus mirato sull’innovazione. Un ambito per il quale il Friuli Venezia Giulia è stato classificato come Strong innovator da parte dell’Unione europea, proprio per la propensione della nostra regione a favorire la contaminazione tra il mondo della ricerca scientifica e quello dell’impresa”, ha osservato dal canto suo Massimiliano Fedriga, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia. Gli ha fatto eco Mauro Battocchi, direttore generale per la promozione del Sistema Paese, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: “L’Italia si distingue oggi come uno dei principali esportatori di beni a livello globale. Vanta la seconda base manifatturiera più grande d’Europa. Oltre metà delle sue esportazioni è legata ai settori della meccanica, delle tecnologie avanzate, della farmaceutica e della chimica. Inoltre, l’Italia è uno tra i Paesi dell’Unione Europea che registrano la crescita del Pil più rapida nel periodo post-pandemico. Questi dati evidenziano un forte potenziale per dare spinta agli investimenti reciproci tra Italia e Stati Uniti. Un esempio chiave di collaborazione è il settore biotech, dove si possono sviluppare alleanze strategiche sia in ambito di ricerca e sviluppo che in investimenti bilaterali. Tale cooperazione potrà poggiare sulle già solide relazioni tra i due Paesi, costruite nei decenni anche in ambito di sicurezza e difesa nazionale. Operiamo come “Sistema Italia”, in sinergia con partner pubblici e privati, per sfruttare appieno queste opportunità e promuovere una collaborazione ancora più stretta tra Italia e Stati Uniti”.

 Secondo Amedeo Teti, capo dipartimento per le politiche per le imprese del ministero delle imprese e del made in Italy. “Italia e Usa sono partners strategici. Attualmente in Italia sono presenti 3.247 imprese a partecipazione statunitense, che danno lavoro a 399.652 dipendenti e generano un fatturato di oltre 199,2 miliardi di euro. Riteniamo che la collaborazione tra le istituzioni e le aziende dei due Paesi sia la chiave per creare un ecosistema comune dell’innovazione, in grado di valorizzare competenze e risorse in settori chiave come aerospace e life sciences. La scelta di un approccio local to local, consente di valorizzare la ricchezza e la specializzazione degli ecosistemi regionali. Intendiamo dare continuità nei prossimi mesi alla collaborazione bilaterale e siamo certi che il rafforzamento del partenariato industriale tra Italia e Stati Uniti favorirà un ulteriore aumento degli investimenti nel nostro Paese”. E’ intervenuto anche Giorgio Marsiaj, delegato di Confindustria per il settore aerospaziale: “Confindustria è da sempre impegnata nel promuovere e sostenere lo sviluppo di un ecosistema industriale competitivo e innovativo. Crediamo che aerospazio e scienze della vita siano tra i principali motori della crescita economica ed industriale e che, attraverso la collaborazione strategica tra Italia e Stati Uniti, possiamo rafforzare ulteriormente il loro pieno potenziale. Il settore aerospaziale rappresenta già un’importante area di cooperazione e gli investimenti statunitensi potrebbero accelerare ulteriormente il futuro dell’esplorazione spaziale e creare nuove opportunità commerciali. Guardando, poi, alle scienze della vita tanti sono i punti di contatto tra i nostri due Paesi, specialmente nel campo della ricerca industriale e dell’innovazione. Rafforzando la collaborazione e gli investimenti potremmo puntare a catalizzare l’esplorazione delle tecnologie innovative creando nuovi sbocchi di mercato. In conclusione, una partnership più stretta con gli Usa ha un valore strategico significativo su scala globale e gli investimenti diretti esteri degli Stati Uniti hanno il potenziale per moltiplicare opportunità significative per entrambi i Paesi, creando un ecosistema dinamico di innovazione, collaborazione e crescita economica capace di combinare i punti di forza di entrambe le Nazioni”. Pasqualino Scaramuzzino, presidente di Harmonic Innovation Group, ha ricordato come Innovazione Armonica siamo impegnata “nella definizione di nuove geografie dell’innovazione basate sulla collaborazione tra Mediterraneo – di cui l’Italia è uno dei baricentri – e i più avanzati centri dell’innovazione esistenti. In questa direzione va il lavoro che svolgiamo per Innovit, come il supporto fornito al Tic costituendo la Transatlantic Harmonic Foundation, per contribuire a trasformare un’idea in un concreto programma di lavoro come quello dell’Italy – US tech Business & Investment Matching Initiative”. Andrea Gumina, presidente di Transatlantic Harmonic Foundation ha sottolineato che “come Thf, abbiamo lavorato dall’ottobre 2023 per favorire il rafforzamento di partnership industriali tra Italia e Stati Uniti in due settori particolarmente strategici come l’aerospazio e le scienze della vita. Lo abbiamo fatto attraverso la realizzazione di un percorso di collaborazione tra Governo italiano, Dipartimento di Stato, Dipartimento al Commercio, Regioni Italiani e Stati americani. Siamo molto orgogliosi di aver portato oggi a dialogare, presso l’Ambasciata Italiana a Washington, 300 delegati dagli ecosistemi industriali più innovativi di 18 Stati americani e 14 Regioni italiane. L’obiettivo è mettere a frutto questo patrimonio relazionale per ribadire la centralità della relazione tra il nostro Paese, gli Stati Uniti e il Mediterraneo e favorire investimenti transatlantici di qualità e in maggior numero”.



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