Da quando – nell’autunno 2020 – il Monte Pora ha svoltato con la nuova guida di Cristina Radici (affiancata dall’ad Maurizio Seletti), gli investimenti per il rinnovo e il rilancio della stazione sciistica non si sono praticamente mai fermati. E mentre si prepara l’apertura di una nuova stagione invernale (fissata per ora al 30 novembre, ma ancora soggetta all’incognita delle temperature) qui già si guarda avanti, perché ci sono diverse novità in pista per l’anno prossimo. «Alla fine dello scorso anno abbiamo ottenuto un contributo di 3 milioni di euro, su un progetto complessivo di 5 milioni, da un bando del Ministero del Turismo – spiega Cristina Radici, presidente della società Irta –. Le risorse mancanti saranno investite direttamente dalla nostra società. Con questi fondi rinnoveremo due impianti che sono vicini alla fine della loro vita tecnica: le ancore del “Pian de l’asen” e lo skilift del Magnolini».
Skilift al Magnolini e novità per «Pian de l’asen»
I due impianti saranno sostituiti da altrettanti completamente nuovi: «Al Magnolini installeremo un nuovo skilift, perché è una tipologia di impianto molto comoda per i bambini: se pensiamo soprattutto alle attività di un maestro di sci, che a volte si trova ad accompagnare un gruppo di otto bambini, prendere la seggiovia può rappresentare una difficoltà, perché bisogna sempre chiedere aiuto a qualcuno per l’accompagnamento dei bambini. Sullo skilift, invece, anche i piccoli viaggiano più tranquillamente». Ancora da valutare, invece, la soluzione di impianto che sarà scelta per il “Pian de l’asen”: «Dobbiamo ancora decidere: un’opzione potrebbe essere uno skilift anche qui, ma dovremo considerare anche come cambia la portata oraria». Tra i 5 milioni del piano finanziato in parte dal contributo ministeriale sono previste risorse anche per altri due progetti: un intervento sulla seggiovia quadriposto del Termen (quella più utilizzata in assoluto, perché aperta anche d’estate) e un ulteriore ampliamento delle aree in cui è presente l’innevamento artificiale. «Per il Termen non si tratta di una sostituzione, ma di un rinnovamento dell’impianto esistente: qui non abbiamo problemi di scadenza della vita tecnica, ma vogliamo migliorare l’impianto con il cambiamento dei seggiolini e delle stazioni di partenza e arrivo. Sono dell’idea che i progressi si ottengono non solo con i cambiamenti drastici e con interventi che a volte rischiano di essere fuori portata, ma anche rendendo tutte le cose più belle e ordinate». Un concetto in cui Cristina ribadisce di credere molto: «Mi piacerebbe che tutti diano il proprio contributo perché il Pora pian piano diventi sempre più bello, un piccolo gioiello al passo con i tempi».
Al vaglio la ristrutturazione della baita Termen
Ma gli investimenti per il futuro della stazione non si fermano a questi interventi. «Dobbiamo ancora completare i lavori finanziati dal bando regionale H48, programmati anche in questo caso per il prossimo biennio: si tratta della realizzazione di un nuovo bacino d’acqua, sempre nella zona del Termen, dove sono presenti anche gli altri due». Il terzo laghetto del Pora (dopo che nel 2016 era stato realizzato il secondo, ora utilizzato anche nella versione turistica estiva del «Pora beach») consentirà di ampliare ulteriormente la disponibilità di acqua da utilizzare per la produzione di neve artificiale: «Abbiamo un impianto di innevamento sempre più efficiente, ma avremmo bisogno di ancor più acqua – spiega Radici –. Per la realizzazione dei lavori, attendiamo che si concluda l’iter autorizzativo». Nel frattempo Irta, nei giorni scorsi, ha presentato un’ulteriore richiesta di finanziamento per un altro bando ministeriale: «Abbiamo depositato la documentazione lo scorso 30 ottobre: abbiamo chiesto un contributo per il rifacimento della seggiovia del Cima Pora, quella più lunga della stazione sciistica: vorremmo sostituirla con un impianto ad agganciamento automatico. Il costo sarebbe molto alto, speriamo nel buon esito del bando, ma per ora è solo un progetto». A questo si aggiungono ancora i progetti per la baita Termen, la cui attrattiva – soprattutto nel periodo estivo – negli ultimi anni è esplosa: «Stiamo ragionando su alcune idee per ristrutturarla e renderla ancor più funzionale, sia per i clienti sia per chi ci lavora. L’affluenza sta crescendo sempre più: nella scorsa estate siamo arrivati al record di 515 coperti in una giornata, con tre turni a pranzo. Ci piacerebbe, per esempio, ampliare le cucine e rendere le code al self service più fluide. Questo non è uno degli interventi previsti nei bandi ministeriali, ma a quelli si aggiungono gli investimenti nostri a cui lavoriamo sempre».
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