>“13 mila firme di cittadini che si oppongono al progetto di diga sul Vanoi, – afferma il Consigliere regionale Renzo Masolo (Europa Verde) – a causa delle carenti garanzie sul fronte della sicurezza di questa struttura, sono state consegnate oggi a palazzo Ferro-Fini a Venezia; mentre il Presidente Zaia a parole, nonostante la sua maggioranza, ha manifestato la sua contrarietà al progetto.
Ma ora a stridere è il rimbombante silenzio romano. Ci auguriamo che, come abbiamo fatto noi Verdi a Roma e in Europa, anche gli altri partiti si facciano portatori di un messaggio chiaro e forte, che dalla montagna arriva fino alla laguna, anche presso il Parlamento e il Ministero. I rischi legati a questo progetto riguardano tutti noi, indipendentemente dal colore politico.
Della diga sul Vanoi si è discusso molto, anzi troppo: è giunto il momento di porre la parola fine a questo progetto e approfondire invece i progetti alternativi, capaci di fornire una quantità d’acqua superiori a quelle della diga e con costi decisamente inferiori. La gestione delle risorse idriche è una priorità, sia in periodi siccitosi sia in tempi di imponenti precipitazioni, ma il cambiamento climatico e la fragilità del nostro territorio ci impongono di non compiere scelte scellerate.
Masolo (EV) e Guarda (Verdi/ALE)
Ci siamo coerentemente opposti e battuti in Consiglio regionale contro questo progetto fin dalla prima ora, elencando anche una serie di alternative condivise anche coi territori coinvolti, consci del fatto che questo progetto è dannoso e le alternative esistono.”
Sulla questione interviene anche l’Eurodeputata Verde Cristina Guarda: “Ho seguito questa vicenda fin dall’inizio, in qualità di consigliera regionale, opponendomi alla diga e proponendo soluzioni alternative meno costose, più efficaci e soprattutto più sicure. Per questo in luglio, dopo la mia elezione al Parlamento europeo, come prima cosa ho formalizzato un atto di denuncia alla Commissione Europea per il rischio di violazione di molteplici direttive europee (almeno 6) nel progetto ‘Difesa idraulica e tesaurizzazione idrica tramite il nuovo serbatoio del Vanoi nel bacino del fiume Brenta’.
Le possibili irregolarità, in particolare, riguardano la Direttiva 2000/60/CE in materia di acqua e la 2007/60/CE in materia alluvioni. Inoltre, il progetto non considera scenari alternativi più sostenibili, contravvenendo alla Direttiva 2011/92/UE, in materia di valutazione di impatto ambientale.”
Concludono così Guarda e Masolo
Presenti oggi alla consegna delle firme: “Ci congratuliamo coi cittadini e le cittadine che tanto si sono spesi in questi mesi, raccogliendo e poi portando a piedi 13 mila firme dal torrente Vanoi fino a Venezia, un segnale che la politica ora non può ignorare. Ringraziamo tutti gli organizzatori e volontari, in particolar modo coloro che hanno affrontato ‘l’ultimo miglio’ consegnando la petizione a Palazzo Ferro Fini: Daniele Gubert, Flavio Taufer, Michele Facen (Comitato Per la Difesa Torrente Vanoi), Angelo Orsingher (Cammino di Legno) e Mirco Corato (Equistiamo).”
Venezia, 6 novembre 2024
Renzo Masolo (Europa Verde), consigliere regionale
Cristina Guarda (Verdi/ALE), eurodeputata
Ufficio Stampa | Cristina Guarda – Europa Verde
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