La Commissione Affari Istituzionali al Comune di Reggio Calabria viaggia a velocità differenti. In modo incomprensibile (parere dell’opposizione), corre veloce l’iter sul regolamento delle commissioni, definito ‘bavaglio e sovversivo’ dai consiglieri di centrodestra. L’argomento tornerà ad essere discusso giovedi 7 novembre, vedremo con quali novità e se con nuovi scontri tra maggioranza e opposizione.
Prima (molto prima) che il nuovo regolamento sulle commissioni diventasse centrale nell’attività della commissione presieduta dal capogruppo Pd Giuseppe Marino, erano altri i temi affrontati all’interno della stessa commissione. Impossibile non pensare, ad esempio, al percorso sul ripristino sui municipi a Reggio Calabria, novità questa si importante, di decentramento e controllo più prossimo del territorio.
Il riepilogo di quanto accaduto nell’ultimo anno è presto fatto. L’ex consigliere di maggioranza Gianluca Califano aveva avviato il percorso all’interno della Commissione Affari Istituzionali, percorso che procedeva di buon ritmo.
Stesso ritmo spedito mantenuto dal suo erede all’interno della Commissione, ovvero il consigliere Giuseppe Marino.
“Il ritorno ai Municipi non deve risolversi in un puro decentramento amministrativo, ma prevedere spazi e luoghi che siano di partecipazione democratica alla vita della comunità cittadina. Luoghi in cui si possano esprimere idee e contributi alla crescita del tessuto sociale.
Occorre superare l’idea del passato in quanto la Città può sostenere un numero più basso al fine di poter attuare un decentramento amministrativo e politico-istituzionale efficace, sfruttando al massimo la disponibilità offerta dal legislatore”, il pensiero sul tema del capogruppo Pd.
Pensiero però non condiviso affatto da alcuni esponenti di maggioranza, a partire dal ‘blocco Red’ composto dal vicesindaco metropolitano Versace e dai consiglieri Castorina e Burrone, i quali hanno evidenziato il nodo delle risorse economiche da reperire e le risorse umane da mettere a disposizione per far funzionare i Municipi. La fuga in avanti di Marino è stata così stoppata sul nascere, con l’iter sul ripristino dei Municipi che nei mesi scorsi ha subìto un brusco stop.
“Non è nemmeno un obbligo di legge, che offre la possibilità di istituire i Municipi ma non lo impone”, affermano nei corridoi di Palazzo San Giorgio un paio di esponenti ‘ostili’ al ripristino dei Municipi.
In attesa di capire quando e come verrà ripresa la discussione rimane sullo sfondo anche la questione più squisitamente politica, con il centrodestra e Forza Italia che pressano in modo asfissiante per ripristinare i Municipi, anche grazie ai 700 mila euro, ora diventati 600 mila, dell’emendamento a firma del deputato Francesco Cannizzaro.
A proposito di quest’ultimo, come già riportato su queste pagine, è difficile non pensare ad un blocco “dall’alto” nell’iter per motivazioni squisitamente politici. L’emendamento del deputato reggino pesa infatti come un macigno all’interno della maggioranza, con parte di essa probabilmente scontenta di aver applicare timbro di Forza Italia sul ripristino dei Municipi.
Secondo alcuni rumors, alla base dello stop ci sarebbero anche questioni legate alle prossime comunali reggine, con diversi esponenti di maggioranza che non vedrebbero di buon occhio i Municipi perchè da un punto di vista di consenso elettorale e composizione delle liste darebbe un vantaggio al centrodestra.
Il capogruppo di Forza Italia, Federico Milia, nei giorni scorsi è tornato sull’argomento, tallonando l’amministrazione Falcomatà.
“Ritengo che il ripristino dei Municipi sia uno strumento fondamentale per lo sviluppo di Reggio Calabria e la gestione dei servizi essenziali. La nostra è una città morfologicamente complessa, le circoscrizioni sarebbero importanti per il controllo del territorio attraverso il decentramento amministrativo.
Il fatto che non si stia velocizzando l’iter è vergognoso. Si sono perse e a breve si perderanno altre risorse economiche destinate dall’emendamento Cannizzaro, mentre al contempo si accelera senza motivo sul regolamento bavaglio che regola l’attività delle commissioni. E’ un modus operandi tipico di questa amministrazione”, la stilettata di Milia.
A dire il vero, una “novità” c’è stata in questi ultimi mesi in relazione all’argomento. Il sindaco Giuseppe Falcomatà infatti, lo scorso giugno in un complessivo rimpasto deleghe, ha assegnato al consigliere Giuseppe Giordano quelle relative alle politiche giovanili, al patrimonio e al decentramento, quest’ultima strettamente legata al tema ripristino dei Municipi.
Non si segnalano però, a 5 mesi dalla delega assegnata da Falcomatà, attività concrete di Giordano riguardanti il ripristino dei Municipi. Interessante capire se la linea del consigliere delegato sia più vicina alla (prima) versione di Giuseppe Marino, quindi favorevole all’istituzione, o più in linea con la parte ostile della maggioranza, guidata dal gruppo Red.
Una volta risolta l’urgente e fondamentale questione del regolamento delle commissioni, che sta tenendo impegnati i lavori all’interno della Commissione Affari Istituzionali, si capirà se l’iter sul ripristino dei Municipi, ormai impolverato da mesi di silenzio, verrà ritirato fuori dai cassetti.
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