Quando aveva visto l’annuncio su Instagram, di cinque borse e due paia di scarpe firmate, in vendita a 180 euro, aveva pensato di fare un affare e invece era la solita truffa online. Vittima stavolta una giovane riminese di 22 anni che sul social aveva trovato un annuncio di vendita privata estremamente conveniente. Per meno di 200 euro si poteva aggiudicare 5 borse firmate, un paio di Nike e un paio di New Balance.
Contratto reseller
Il contatto era quello che si dice un reseller, ossia un privato che ha acquistato magari per sé o vende per conto di negozio e ingrossi che non hanno account e rivende merce nuova a prezzi stracciati. Il contatto trovato dalla 22enne era quello di un ragazzo di 24 anni residente a Bari. Il ragazzo aveva chattato con la riminese assicurando la spedizione della merce appena visti i soldi accreditati sulla sua postepay. La promessa era la spedizione entro le 48 ore. E così la ragazza effettua il pagamento ma dopo due giorni la merce non era ancora arrivata.
La verifica
Per capire cosa stesse succedendo visto che il finto venditore continuava a fare vendite online, si è finta interessata ad un altro annuncio ma prima di pagare ha potuto verificare che la postepay su cui avrebbe dovuto fare l’accredito era intestato ad un’altra persona e diversa da quella del primo acquisto. Ha capito così era stata truffata. La 22enne si è rivolta all’avvocato Alice Garavalli che ha denunciato il 24enne.
Il processo
Nonostante le difficoltà del web il giovane è stato rintracciato e ora si trova a processo davanti al giudice monocratico di Rimini.
Nella scorsa udienza, è stata sentita la parte offesa, la 22enne di Rimini che si è costituita parte civile, non tanto per le 180 euro ma per evitare che altre persone cadano nella rete del truffatore. Se si pensa che Instagram ha due miliardi di utenti in tutto il mondo è facile immaginare il dilagare delle truffa.
Falsi utenti Instagram
Si è stimato infatti che sul social vi siano 95 milioni di account falsi, pari al 9,5% dei suoi utenti mensili. Questi account truffaldini promettono sconti esclusivi, ma il vero obiettivo è acquistare like e follower per aggiungere credibilità alle loro truffe.
Per difendersi, basta verificare prima di effettuare il pagamento a chi sono intestate le carte su cui si fanno i bonifici, se i nominativi coincidono con chi vende. Molti poi sono i minorenni e i giovanissimi che vendono a coetanei capi di abbigliamento anche firmati. Ma qui la truffa è la contraffazione del marchio.
In tanti anche a Rimini propongono capi delle marche più amate dai giovanissimi, a prezzi che non superano i 50 euro, e che spesso sono acquistati all’estero e venduti come veri.
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