(di Franco Martina)
“Nessuna sorpresa”. È il commento
della direttrice del Museo Nazionale di Matera Anna Maria Mauro,
che è tra i quattro responsabili di istituzioni museali che non
vedranno rinnovato l’incarico, in scadenza, da parte del
ministro della Cultura Alessandro Giuli. Il mancato rinnovo,
spiega Mauro, è legato alla nuova riforma dei musei che in
Basilicata prevede un solo incarico per il “Museo nazionale di
Matera – Direzione musei della Basilicata”, da affidare con un
bando di gara.
La direttrice, il cui mandato scade il prossimo 8 novembre,
ricopriva nel vecchio ordinamento un doppio ruolo – con incarico
del 20 aprile 2021 alla direzione regionale dei Musei di
Basilicata – superato con l’attuazione della riforma. “Nessuna
sorpresa – ribadisce Anna Maria Mauro, che era giunta a Matera
nel 2020 per guidare il Museo nazionale, nato con Matera
capitale europea della cultura 2019 – ma la logica conseguenza
dell’entrata in vigore del decreto ministeriale. Sono felice di
quanto fatto per la valorizzazione e riqualificazione del Museo
nazionale di Matera, che comprende il Museo d’arte Medievale e
Moderna ospitato nel settecentesco Palazzo Lanfranchi e
l’archeologico ‘Domenico Ridola’ nell’ex convento seicentesco
delle Clarisse”.
Il primo, dopo gli interventi di restauro che ne hanno
recuperato la facciata e messo in risalto gli elementi
architettonici, è stato interessato da interventi di
riallistimento delle mostre e degli spazi espositivi dedicati a
due maestri del Novecento, il medico artista Carlo Levi che
visse un periodo di confinamento in Basilicata durante il
fascismo, autore del telero ‘Italia 1961’, che fa parte della
collezione leviana, e l’artista materano Luigi ‘Ginetto’
Guerricchio, interprete della cultura contadina. Il Museo ospita
una corposa collezione di autori della pittura napoletana del
Seicento e Settecento, raccolta nella seconda metà
dell’Ottocento dal lucano Camillo d’Errico di Palazzo San
Gervasio (Potenza). E inoltre foto, tre sale multimediali, spazi
didattici per ragazzi e famiglie e una riproduzione del ‘Telero
Italia 1961’ di Levi realizzato con 220.000 mattoncini Lego.
Riqualificato in parte, con una nuova disposizione del
materiale e degli spazi espositivi, anche il Museo archeologico
Domenico Ridola che presenta tra le novità l’allestimento
dedicato al fossile della Balena ‘Giuliana’, la balenottera di 1
milione di anni fa rinvenuta nel 2006 sulla sponda della Riserva
di San Giuliano, in aggiunta allo spazio immersivo ‘Giuliana
degli abissi’ che è una attrazione per grandi e piccini.
“Non ho alcun rimpianto – conclude la direttrice Anna Maria
Mauro – ho fatto tutto quanto possibile per valorizzare il Museo
e tutte le sue peculiarità, dotandoli di nuovi servizi. Ci sono
progetti e risorse ancora per il Ridola. E chiunque ne assumerà
la direzione sono certa che avrà l’opportunità di realizzarli”.
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