Lo dice l’autopsia disposta dalla magistratura. Restano due i minori indagati ma per armi. I funerali del ragazzo si sono tenuti giovedì pomeriggio nella basilica di Santa Maria alla Sanità
Una ventina di proiettili esplosi con almeno 5 pistole. Uno solo quello fatale. L’autopsia ha stabilito che Emanuele Tufano, il 15enne del rione Sanità ucciso prima dell’alba del 24 ottobre scorso, è stato raggiunto da un unico proiettile che lo ha colpito alla schiena. E questo ne ha determinato la morte. È un altro tassello che si aggiunge al quadro emerso nelle indagini della squadra mobile di Napoli, coordinate dalla Procura, che cercano di fare piena luce sullo scontro a fuoco della passata settimana a due passi dal corso Umberto, una zona centrale del capoluogo.
Ieri, nella basilica di Santa Maria alla Sanità, familiari ed amici hanno dato l’ultimo saluto al 15enne (chi era il ragazzo). Nella sua omelia l’arcivescovo di Napoli, Mimmo Battaglia, ha usato come suo solito parole sferzanti (che chiamano in causa anche le istituzioni) appellandosi ancora una volta ai giovani della città: «Deponete le armi – ha detto loro – si può ancora cambiare». Le indagini di polizia e Procura hanno finora inquadrato l’episodio come uno scontro tra bande di giovanissimi per la supremazia territoriale: quella notte si sarebbero scontrate due “paranze”, quella del Mercato – che difendeva il proprio territorio – e un gruppo di giovanissimi giunti dal rione Sanità a bordo di scooter (si parla di 8 motorini). Le pistole sono spuntate all’improvviso, da una parte e dall’altra, e molto altro dirà l’esame delle immagini della videosorveglianza della zona.
Allo stato esistono due indagati tra la dozzina e oltre di giovani ascoltati: si tratta di un 15enne e di un 17enne, sotto inchiesta per armi. Entrambi hanno ammesso che quella notte erano sul posto, entrambi si sono dichiarati innocenti rispetto all’accusa di aver esploso colpi d’arma da fuoco nei confronti di Emanuele. La sparatoria è durata diversi secondi ed è cominciata almeno 200 metri prima del luogo in cui gli investigatori hanno poi trovato il corpo senza vita del 15enne.
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