Con una sentenza storica, la Corte di Cassazione mette un punto fermo sulla possibilità per le agenzie di viaggio di utilizzare mezzi propri per il trasporto turistico. Pier Carlo Testa, presidente di Fiavet Toscana Confcommercio: “Si aprono nuovi scenari per ridurre i costi per i consumatori, per promuovere una vera delocalizzazione e portare i turisti a scoprire le aree meno note riducendo l’impatto del cosìddetto overtourism nei centri storici. E finalmente le agenzie di incoming potranno recuperare competitività nella concorrenza dei portali delle grandi multinazionali online”
Firenze: Con una sentenza storica della Corte di Cassazione, parte dalla Toscana una vera e propria “rivoluzione dei trasporti” destinata a cambiare il volto dell’accoglienza turistica, migliorando i servizi e rendendoli più accessibili. La sentenza conferma infatti la possibilità per le agenzie di viaggio di impiegare autovetture immatricolate ad uso proprio – auto e van fino a nove posti – per svolgere il trasporto dei propri clienti nel corso di un’escursione organizzata.
“Questo tipo di attività, apparentemente scontata per un’agenzia di viaggi, in alcune città era ostacolata dalla polizia locale a causa di un’interpretazione errata del Codice della Strada, secondo cui gli agenti di viaggio potevano trasportare i clienti usando autobus con dieci e più posti, ma non autovetture a nove posti”. spiega Pier Carlo Testa, presidente di Fiavet Toscana, la federazione regionale delle agenzie di viaggio aderente a Confcommercio. “Questo significava obbligare le agenzie, dotate di propri veicoli, a subappaltare il trasporto dei piccoli gruppi agli NCC, senza alcuna necessità imprenditoriale e con evidente danno economico”.
La Corte di Cassazione ha messo fine a questa situazione, fissando un principio valido in tutto il territorio nazionale. Secondo la Corte, i veicoli di proprietà delle agenzie di viaggio (senza distinzione tra autovetture ed autobus) immatricolati “ad uso proprio” possono essere utilizzati per il trasporto di terzi a scopo commerciale.
Il presidente di Fiavet Toscana Confcommercio racconta la vicenda: “Tutto è iniziato nel 2018, quando un agente di viaggio è stato multato dai vigili del Comune di Siena per aver utilizzato il proprio “nove posti” per trasportare i clienti durante un’escursione. Con il supporto del nostro legale, l’avvocato Francesco Tessari, abbiamo quindi portato il caso in Cassazione, che pochi giorni fa ha accolto le nostre tesi, confermando che l’uso dell’auto di proprietà dell’agenzia di viaggi è qualificabile come “uso proprio”, e come tale pienamente consentito senza incorrere in violazione dell’art. 85 del Codice della Strada. Di fatto, la Corte ha giudicato pienamente legittima la condotta dell’agente, garantendo così una nuova libertà operativa alle agenzie”.
Un impatto decisivo sul turismo nazionale
Secondo Testa, “la sentenza apre nuovi scenari per il mercato turistico, offrendo vantaggi concreti per i piccoli gruppi di turisti e offrendo un assist decisivo alla politiche contro l’overtourism. Sì, perché potremo trasportare a costi molto più bassi i piccoli gruppi, rendendo più sostenibili le destinazioni congestionate come Firenze, ma anche promuovere mete alternative nel territorio circostante. In vista del Giubileo, questa flessibilità rappresenta una risorsa preziosa per molte città italiane, Roma in primis”.
La possibilità di utilizzare mezzi propri porta anche a un vantaggio economico per i turisti, come spiega Testa: “offriremo servizi a costi più competitivi e finalmente le agenzie di incoming potranno competere meglio con i tour operator stranieri, che fino ad oggi avevano margini di manovra più ampi. Questa sentenza è dunque un’opportunità per ripristinare un contesto più equo e sostenibile per le nostre agenzie.”
Un precedente legale di riferimento
L’avvocato Francesco Tessari conferma l’importanza della pronuncia della Cassazione: “La decisione è inappellabile e costituisce un precedente di portata nazionale. La Suprema Corte ha espresso con estrema chiarezza un principio di diritto a cui le amministrazioni locali dovranno conformarsi. La Corte ha poi deciso direttamente la causa annullando le sanzioni, anziché rinviare al giudice del merito come spesso accade. Una vittoria piena per le ragioni della categoria”.
“Con questa sentenza”, sottolinea il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano, “la Corte di Cassazione contribuisce a rafforzare la competitività e la sostenibilità della filiera del turismo italiano, in linea con le necessità di un settore in continua evoluzione”.
“La sentenza di buon senso della Cassazione mette al centro l’interesse del consumatore”, aggiunge il presidente di Confturismo Toscana Daniele Barbetti. “Forse arriva tardi, ma finalmente ora le agenzie di viaggio potranno lavorare con maggiore serenità, in una certezza del diritto che può solo far bene al mercato. Come Confturismo Toscana abbiamo sempre sempre sostenuto le ragioni di Fiavet e supportato la loro attività su tutti i fronti”.
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