CATANZARO /Inaugurato a Catanzaro il Corso della Fondazione Pinta di “Tecnico Superiore per la gestione sostenibile e responsabile dell’Impresa Agricola Sociale”, nella sede della “Dedalo” Società Cooperativa Impresa Sociale ubicata in Piazza del Rosario. Nel salone conferenze gremito da corsisti e docenti, ha aperto i lavori l’architetto Guido Mignolli presidente e legale rappresentante della Dedalo. “Siamo all’avanguardia, per la prima volta in un settore così complesso e delicato – ha puntualizzato il presidente Mignolli – abbiamo ritagliato questa opportunità con lungimiranza. Ci teniamo tantissimo, abbiamo raggiunto questo obiettivo nonostante le difficoltà e andremo incontro a tutte le esigenze dei corsisti. Faremo in modo che l’Agricoltura Sociale sia davvero all’avanguardia, dall’approccio alla cura della persona”. Ha poi annunciato in anteprima un altro traguardo, o meglio punto di partenza, di ragguardevole rilievo sempre a livello nazionale: il Comune di Catanzaro è stato individuato insieme ad altri otto Comuni italiani per il Progetto di Vita, con una dotazione finanziaria di tutto rispetto. “E noi – ha detto con soddisfazione l’architetto Guido Mignolli – daremo il nostro contributo”. Il presidente della Dedalo, Mignolli, ha quindi presentato ai corsisti la dottoressa Maria Bruni rappresentante legale della Fondazione Pinta (Polo Innovazione Nuove Tecnologie Agroalimentari) che gestisce l’Istituto Superiore Agroalimentare Academy, con sede principale a Crotone. “Con l’intervento del Pnrr – ha spiegato Maria Bruni – abbiamo attivato dieci corsi in ambito agroalimentare, come per esempio quello olivicolo, ortofrutticolo, orticolo, vitivinicolo, cerealicolo, lattiero caseario e via di seguito. Quattro sono i corsi che si tengono a Crotone, uno a Locri, uno a Catanzaro appunto di agricoltura sociale, poi a Celico, Cutro e Rocca di Neto.
Per quanto riguarda il corso di Catanzaro, che stiamo inaugurando – ha aggiunto Bruni – l’obiettivo è andare a formare le professionalità che servono al settore agricolo, che si occupano anche di inclusione sociale. In sostanza, c’è la necessità di avere figure specializzate in questo settore, è quanto richiede il mercato del lavoro. L’Istituto Superiore Agroalimentare Academy ha la finalità di superare lo scollamento che c’è tra le esigenze delle imprese, che richiedono un certo tipo di professionalità, e la formazione”. Questo corso, la cui tutor è la dottoressa Carmen Amelio, ha la durata di 1800 ore di lezione, biennale, suddiviso in ore di didattica frontale, di tecnica didattica attiva e di didattica laboratoriale. Sono previste peraltro attività di stage e tirocinio nell’ambito dell’agricoltura sociale, presso le aziende o in enti pubblici e privati, organizzazioni territoriali, Università e Centri di ricerca e innovazione. Il percorso offre una formazione sul tema delle imprese agricole sociali, con un particolare focus sulle fattorie sociali. Il corso si pregerà di ospitare alte professionalità tra cui agronomi, psicomotricisti, pedagogisti, esperti di comunicazione e professori dell’Univerisità di Roma Tre, al fine di garantire ai corsisti una formazione ad ampio raggio che mira formare figure con competenze specialistiche per gestire, sviluppare e supportare aziende di ambito agricolo e agroalimentare, affinché possano erogare servizi di inclusione sociale e lavorativa, seguendo principi di sostenibilità e di bellezza.
A conclusione del bienno, il Ministero dell’Istruzione e del Merito rilascerà il Diploma di “Tecnico Superiore per la gestione sostenibile e responsabile dell’Impresa Agricola Sociale”, che consentirà tra l’altro di lavorare presso aziende agricole multifunzionali; imprese agricole sociali; fattorie didattiche; fattorie sociali; strutture educative in contesto agricolo (agriasili…). I corsisti, che hanno consapevolezza del prestigio dell’iniziativa e della grande opportunità che possono cogliere, sono molto motivati in quanto anche particolarmente sensibili ai temi dell’inclusione sociale. “In pratica – mette ancora in rilievo la prof. Bruni – i corsisti acquisiscono quelle procedure e metodi in grado di gestire la ‘diversità’ nella produzione agroalimentare”. Fra i docenti presenti Bruno Battisti, Roberta Canino, Giuseppe Nicotera, ma anche i vertici della Società Cooperativa Dedalo l’architetta Mariagabriella Picciotti e la dottoressa Maria Teresa Guerrieri.
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