Il Decreto Salva Casa: un passo verso la modernizzazione delle normative edilizie italiane. Tutte le novità
Il Decreto Salva Casa rappresenta un passo significativo verso la modernizzazione e l’adattamento delle normative edilizie italiane alle esigenze abitative contemporanee, particolarmente nelle aree urbane densamente popolate dove la domanda di alloggi è in continua crescita. Introduce una serie di modifiche ai criteri di abitabilità per i miniappartamenti, agevolando la trasformazione e l’utilizzo di spazi abitativi più piccoli. Senza però compromettere la qualità della vita degli occupanti.
Fino all’introduzione del Decreto Salva Casa, i requisiti di abitabilità erano regolati principalmente da un Decreto Ministeriale del 1975. Questo precedente quadro normativo imponeva standard piuttosto rigidi. Le stanze principali dovevano avere un’altezza minima di 2,70 metri, con una superficie abitabile di almeno 28 metri quadrati per una persona e 38 metri quadrati per due persone. Inoltre, era obbligatoria la presenza di finestre apribili per garantire una ventilazione naturale adeguata e un bagno completo con servizi igienici di base.
Decreto Salva Casa: ecco i nuovi criteri
Con l’approvazione del nuovo decreto, il governo italiano ha deciso di rivedere e, in alcuni casi, ridurre questi standard per riflettere meglio le necessità moderne. Uno dei cambiamenti più significativi riguarda l’altezza minima delle stanze principali, ridotta a 2,40 metri. Questo cambiamento consente una maggiore flessibilità nella progettazione e nel recupero di edifici esistenti, particolarmente utile nei centri urbani storici dove le strutture esistenti non sempre si conformano alle altezze precedentemente richieste.
Anche la superficie minima abitabile è stata ridotta, scendendo a 20 metri quadrati per una persona e 28 metri quadrati per due persone. Una modifica per facilitare la creazione di miniappartamenti, rendendo più semplice ed economico il recupero di spazi inutilizzati all’interno delle città. Senza sacrificare il comfort abitativo.
Nonostante queste riduzioni, i criteri relativi alla ventilazione naturale e ai servizi igienici rimangono invariati. Le stanze devono continuare a disporre di finestre apribili per garantire un adeguato ricambio d’aria. Elemento cruciale per evitare problemi di salute legati a umidità e scarsa ventilazione. La presenza di un bagno completo rimane inoltre un requisito imprescindibile per garantire un livello minimo di comfort e igiene.
Un altro elemento innovativo del Decreto Salva Casa è l’introduzione della “segnalazione certificata di agibilità”, che sostituisce il precedente certificato di agibilità. Questa segnalazione viene rilasciata da un tecnico abilitato, il quale attesta la conformità dell’immobile alle normative vigenti in materia di sicurezza, igiene, salubrità e risparmio energetico. Il tecnico deve presentare la segnalazione entro 15 giorni dalla conclusione dei lavori, pena sanzioni amministrative.
In alcuni casi particolari, il Decreto Salva Casa permette deroghe ai requisiti standard, consentendo a un tecnico abilitato di rilasciare un’asseverazione di conformità anche per miniappartamenti che non soddisfano pienamente i criteri tradizionali. Questa misura è particolarmente utile in situazioni dove le condizioni strutturali degli edifici esistenti non permettono di rispettare appieno gli standard classici, pur garantendo sicurezza e igiene.
Inoltre, il decreto pone un accento particolare sull’accessibilità per le persone con disabilità. Gli alloggi devono essere progettati tenendo conto delle esigenze di adattabilità, in modo da assicurare che possano essere utilizzati e facilmente accessibili anche da individui con limitazioni motorie. Questo approccio inclusivo mira a rendere le città italiane più accoglienti e vivibili per tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro capacità fisiche.
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