Nella giornata di ieri, la 6^ Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Bologna, in prossimità del casello autostradale Bologna-Fiera, ha provveduto all’arresto di un cittadino albanese, classe ’92, resosi responsabile del reato ex. art. 73 c. 1. D.P.R. n. 309/90.
In particolare, mentre gli Agenti percorrevano intorno alle 17:30 la tangenziale in direzione di San Lazzaro, individuavano un’autovettura (risultata poi essere a noleggio) che destava sospetto.
Raggiunta l’uscita 8 della stessa, procedevano al controllo del conducente, un cittadino albanese appunto, il quale risultava sprovvisto di permesso di soggiorno e del passaporto. Lo stesso riferiva di trovarsi in Italia per turismo ma, in considerazione alle informazioni poco attendibili fornite dall’uomo, gli operatori si insospettivano e procedevano a perquisizione personale e del mezzo. All’interno dell’auto rinvenivano n. 2 panetti contenenti sostanza stupefacente di tipo cocaina per un peso complessivo di 2.216 gr., e n.2 smartphone. Dato l’ingente quantitativo di sostanza stupefacente, i poliziotti procedevano ad arrestare l’uomo (privo di precedenti penali e di polizia), che veniva condotto, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica del Tribunale Ordinario di Bologna, presso la Casa Circondariale “Sant’Anna” di Modena, in attesa dell’udienza di convalida.
Sempre ieri, nel tardo pomeriggio, personale della Squadra Mobile di Bologna, 5^ Sezione – Reati contro il patrimonio, ha dato esecuzione ad un ordine di carcerazione emesso il 22 ottobre scorso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto, nei confronti di un cittadino italiano, classe 1972, residente a Bologna, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio commessi in varie parti del territorio nazionale tra cui la provincia di Bologna dove in passato ha scontato anche gli arresti domiciliari.
Nello specifico, gli Agenti hanno rintracciato l’uomo nei pressi del Mercato delle Erbe di via Ugo Bassi, e appurato che lo stesso era stato condannato per i reati di tentata estorsione in concorso, danneggiamento aggravato e furto aggravato commessi a Taranto, concluse le formalità di rito lo hanno tradotto presso la casa circondariale “S. Anna” di Modena dove dovrà scontare 5 anni e 6 mesi di reclusione.
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