Il bonus mobili è una detrazione IRPEF pari al 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile che sia oggetto di lavori di ristrutturazione.
A gran sorpresa, è stato deciso che si potrà beneficiare dell’agevolazione per gli acquisti in oggetto anche per il 2025, stante la conferma definitiva del Governo di prorogare il bonus.
Per avere diritto al bonus mobili è necessario che siano in corso degli interventi di ristrutturazione e di fruire della detrazione IRPEF ex art. 16 del TUIR.
Come funziona il bonus mobili
Come accennato, il bonus mobili si sostanzia in una detrazione IRPEF pari al 50 % delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici al fine di arredare immobili oggetto di ristrutturazione. Pertanto, per poter avere diritto a tale bonus è fondamentale che si siano dei lavori di recupero del patrimonio edilizio (cioè dei lavori di ristrutturazione).
Più precisamente, tra gli interventi edilizi che hanno diritto al bonus rientrano la manutenzione straordinaria, il restauro, la ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti, il risanamento conservativo, la ricostruzione o il ripristino del bene immobile danneggiato da eventi calamitosi, ove sia stato dichiarato lo stato di emergenza.
Quali mobili rientrano nel bonus?
Il bonus mobili ed elettrodomestici copre una vasta gamma di articoli, purché rispettino determinati criteri di efficienza. Per avere maggiori dettagli sulle caratteristiche tecniche dei prodotti tecnologici e quindi conoscere la loro classe energetica, visiona la lista completa delle lavatrici slim o di altri elettrodomestici su siti specializzati.
Secondo le norme che gestiscono il bonus, i forni devono avere una classe energetica non inferiore ad A, mentre la lavasciuga, lavastoviglie e le lavatrici è richiesta una classe non inferiore a E. Per quanto concerne i frigoriferi e congelatori, invece, devono avere una classe non inferiore a F. Sono ammessi anche forni a microonde, ventilatori elettrici, stufe elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento e radiatori elettrici.
Per quanto riguarda i mobili, rientrano nel bonus divani, poltrone, comodini, tavoli, sedie, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, letti, credenze e materassi. Sono inclusi anche gli apparecchi di illuminazione, considerati parte integrante dell’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione. Tuttavia, non sono detraibili gli acquisti di porte, pavimentazioni (come il parquet), tendaggi e altri complementi d’arredo.
Nell’importo detraibile è possibile includere non solo il costo dei beni acquistati, ma anche le spese relative al trasporto e al montaggio degli stessi.
I metodi di pagamento accettati
Per usufruire del bonus mobili ed elettrodomestici, è obbligatoria la tracciabilità dei pagamenti. I metodi di pagamento accettati sono quindi le carte di credito o di debito oppure il bonifico bancario o postale. In questo caso, non è obbligatorio utilizzare quello soggetto a ritenuta previsto per le spese di ristrutturazione, ma qualsiasi tipo di bonifico anche internazionale) è sufficiente, purché sia tracciabile. Non sono ammessi, invece, pagamenti tramite assegni bancari, contanti o altri mezzi non tracciabili.
Anche gli acquisti online rientrano nell’agevolazione. In caso di mancanza della fattura del pagamento, è sufficiente conservare la copia del pagamento e l’estratto conto della carta di credito per dimostrare i propri dati fiscali.
È bene precisare, inoltre, che il bonus è accessibile anche per chi sceglie il pagamento a rate. La società finanziaria, però, deve effettuare il pagamento secondo le modalità tracciabili citate in precedenza.
Esclusioni
Non tutti gli interventi sull’immobile danno diritto di chiedere il bonus mobili in esame. Sul punto, infatti, si è espressa l’Agenzia delle Entrate con la Circolare n. 13 E del 2019 con la quale ha precisato quali sono i lavori che non danno diritto di accesso al bonus.
Ebbene, l’Amministrazione finanziaria ha stabilito che non sono agevolabili con il bonus mobili gli acquisti di porte, pavimentazioni (come ad esempio il parquet per la casa) oppure tendaggi, tende e altri complementi d’arredo.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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