14.13 – mercoledì 30 ottobre 2024
(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Promozione dell’editoria locale, sì della Quinta alla delibera con i nuovi criteri. Sì unanime della Quinta commissione permanente, presieduta da Christian Girardi (Fratelli d’Italia), alla deliberazione di Giunta che modifica i criteri e le modalità per la concessione delle agevolazioni previste dalla legge sugli interventi di promozione dell’informazione locale (la 18 del 2016).
A presentare le modifiche sono intervenuti durante i lavori della Quinta commissione questa mattina Gianpaolo Pedrotti, Daniele Bernardi (Apiae) e Francesco Marchi (Servizio agevolazioni e incentivi all’economia).
Gianpaolo Pedrotti, capoufficio stampa della Provincia, ha ricordato che i la legge 18 del 2016 è una norma, con due regolamenti attuativi, nata per cercare di colmare un vuoto e difendere il principio del pluralismo dell’informazione e i livelli occupazionali che generano qualità dell’informazione.
Ciò di cui si parla oggi, ha proseguito, è un provvedimento che aggiunge dei piccoli correttivi per agevolare le piccole aziende, realtà che per mantenere i livelli occupazionali e auspicabilmente aumentarli devono far fronte a delle spese aumentate. Ha illustrato i due regimi di beneficio della legge e precisato che il riferimento è a quello che riguarda la piccola editoria, nella fattispecie i giornali quotidiani online non di derivazione della carta stampata o di altre emittenti.
La modifica, ha chiarito Pedrotti, riguarda un ritocco del contributo dato a ogni singolo punto che consente di esprimere una graduatoria dei classificati: Apiae attribuisce un valore economico sui punteggi, nella modifica questo valore economico si eleva di 200 euro a punto, passando da 400 a 600 euro a punto. Alcuni dei beneficiari vedranno quindi un contributo maggiorato di circa 8.000-10.000 euro, ha anticipato. Qualcuno potrà ritenerlo insufficiente, ha proseguito, ma la modifica è frutto di un sistema di equilibri. Si tiene conto anche della struttura aziendale che sta dietro al prodotto editoriale perché il principio della legge è garantire condizioni per il mantenimento dell’informazione di qualità, si cerca di essere il più possibile aderenti alla fotografia del reale.
Francesco Marchi ha ricordato che le modifiche sono correzioni della riforma, anche di quella tecnica, che si è cercato di promuovere lo scorso anno; un intervento teso ad aggiustare l’operatività delle strutture che controllano. Le proposte del Corecom di quest’anno sono tese alla verificabilità dei requisiti: ad esempio le tempistiche del monitoraggio, il peso dato ai praticanti nella norma, la definizione dell’impresa nata l’anno precedente.
Walter Kaswalder (Patt) ha chiesto a quanto ammonta l’investimento.
La risposta di Marchi: 600.000 euro complessivamente, con il “de minimis” imprese, una ventina sono gli operatori che accedono, prevalentemente portali online. Gli operatori della carta stampata sono invece sul Sieg. Mariachiara Franzoia (Pd) ha ricordato la propria mozione presentata in questo senso in fase di bilancio. Bene che la Provincia nel 2016 si sia dotata di una legge per un settore cruciale, ha dichiarato la vicepresidente del Consiglio, un mondo che sta subendo trasformazioni radicali.
Ha aggiunto che non si deve perdere la bussola sulla qualità dell’informazione e questa passa per la qualità delle professioni e la tutela dei giornalisti, la formazione, i buoni rapporti con l’Ordine dei giornalisti, il Corecom. Un settore che ha subito l’aumento dei costi; la piccola editoria garantisce il pluralismo. Bene per Franzoia anche che si tenga aggiornata la legge e che si possano modificare puntualmente i regolamenti. Ci sono alcuni ritocchi molto tecnici, ma l’adeguamento al “de minimis” porta a cascata un adeguamento dei punteggi e dei criteri punto.
Bene anche l’aumento sulla piccola editoria, sembra poco, ma si capisce che si debba far quadrare l’equilibrio. Bene l’introduzione dei praticanti (non nella redazione giornalistica, ha chiarito Marchi). Andrea de Bertolini (Pd) ha ricordato la mozione di Franzoia e che ciò di cui si parla ora è la prosecuzione del percorso portato avanti dal gruppo Pd. C’è l’esigenza di presidiare il pluralismo democratico, ha dichiarato poi, che passa per i mezzi che si garantiscono ai piccoli editori soprattutto nella condizione quasi monopolistica che si vive oggi.
Ha ricordato come il giornalismo sia con la giurisdizione uno dei due servizi fondamentali per la comunità: non si può non riconoscere come giovani giornalisti subiscano oggi condizioni lavorative che sono estenuanti. Un tema veramente importante per il consigliere: se la stampa deve essere libera, il giornalista deve poter beneficiare di cinture di protezione legali e normative che presidino il senso della sua fatica nell’esprimersi nel senso dell’articolo 21 della Costituzione. Ha chiesto quindi in che termini si è tenuta in considerazione l’esigenza di bilanciamento cercando di favorire i più deboli.
Eleonora Angeli (Noi Trentino) ha ringraziato per l’adeguamento e dato un riscontro positivo per il nuovo staff di giovani professionisti nominati al Corecom. Ha mostrato attenzione all’inquadramento contrattuale dei giornalisti del Consiglio. Ha rilevato talvolta rispetto alla carta stampata casi di poca equidistanza tra le parti.
Ha risposto Pedrotti: l’analisi del mercato privato, ha detto precisando che la legge esclude la Rai e i giornali cartacei, ci porta a dire che si tratta di un settore dinamico, che si muove per flussi. Perciò la legge e i regolamenti non possono essere puntuali. C’è perciò la volontà di un costante aggiornamento della norma. Importante che il Corecom promuova ogni anno un momento di approfondimento dei temi. Ha ricordato che le disponibilità finanziarie sono annuali. Ha concluso indicando tra ciò che fa la differenza e la qualità la deontologia del lavoro, la cultura del lavoro; ha parlato dell’importanza dell’attività dell’Ordine dei giornalisti, del Corecom e del sindacato dei giornalisti.
Anche Michele Malfer (Campobase) ha citato la mozione di Franzoia. Ha anticipato voto favorevole e ha convenuto sull’importanza del tema e della pluralità dell’informazione. Ha apprezzato le parole di Pedrotti nel punto in cui ha dichiarato che si tratta di una manutenzione di qualcosa di cangiante. Chiarito il dubbio che si aveva sulle cifre, ha detto. Il discorso della retribuzione è fondamentale per la buona informazione, ha aggiunto poi, ricordando la comunicazione nei Comuni affidata secondo il solo criterio del ribasso: una pratica svilente, una filosofia che va combattuta.
Il voto: il parere della Quinta commissione è stato favorevole all’unanimità.
Prima del termine dei lavori, il presidente Christian Girardi ha anticipato la volontà di aprire il prossimo mese la trattazione del ddl di iniziativa popolare (il numero 41) e, citando le verifiche svolte dalla struttura, ha proposto un ragionamento sull’opportunità di procedere con le audizioni del ddl 20 Vanessa Masè (La Civica) e di aspettare ad aprire l’esame del ddl 40 di Francesca Parolari (Pd), non ancora in priorità. Franzoia ha chiesto se Parolari sia stata informata; non ancora perché l’esame abbinato è possibile fino al termine della discussione generale, ha risposto Girardi. Andrea de Bertolini ha espresso la convinzione dell’utilità di audizioni congiunte per i due testi. Eleonora Angeli ha invece condiviso la proposta di Girardi e rimarcato che quando si può accorpare, come nel caso dei tre ddl sul volontariato, lo si fa.
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