Sono 18 gli imputati condannati, con pene che arrivano ai 20 anni di reclusione, con rito abbreviato che, in caso di condanna, prevede uno “sconto” pari a un terzo della pena. In tre sono stati invece assolti, “perché il fatto non sussiste”. È l’esito processuale di un’indagine dei carabinieri, coordinati dal pm Milto Stefano De Nozza della Dda di Lecce. Il blitz dei militari risale al 27 marzo 2023. Alcuni imputati avrebbero costituito un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga. Lo stupefacente – perlopiù cocaina, ma anche hashish e marijuana – sarebbe partito da Francavilla Fontana alla volta di Sava e Torricella, dove sarebbe stato spacciato. Sono stati infatti condannati dalla gup del tribunale di Lecce Giulia Proto i fratelli francavillesi Di Palmo (uno di loro è stato condannato ieri in un altro procedimento). Un altro francavillese, assistito dall’avvocato Domenico Attanasi, è stato assolto.
Le condanne
Di seguito, l’entità delle condanne. Angelo Bernardi (45 anni, nato a Manduria e residente a Sava): 7 anni di reclusione e 32 mila euro di multa; Giuseppe Buccoliero (55 anni, di Sava): 20 anni; Cosimo Desantis (37 anni, nato a Manduria e residente a Sava): 4 anni e 10 mesi, e 24 mila euro di multa; Carlo Di Palmo (51 anni, di Francavilla Fontana): 4 anni e 20 mila euro di multa; Daniele Di Palmo (35 anni, di Francavilla Fontana): 11 anni; Massimo Di Palmo (41 anni, di Francavilla Fontana): 11 anni; Amerigo D’Uggento (29 anni, nato a Taranto e residente a Sava): 7 anni; Daniele Leone (52 anni, di Sava): 2 anni e 8 mesi e 6 mila euro di multa; Massimiliano Leone (48 anni, nato a Manduria e residente a Sava): 12 anni e 2 mesi.
Monica Paderi (51 anni, nata in Germania e residente a Bari Sardo): 5 anni e 2 mesi; Antonio Panariti (41 anni, nato a Taranto e residente a Sava): 20 anni; Antonella Panariti (50 anni, nata a Manduria e residente a Sava): 8 anni; Cataldo Panariti (43 anni, nato a Manduria e residente a Sava): 7 anni e 4 mesi; Teresa Panariti (46 anni, nata a Manduria e residente a Sava): 12 anni; Stefano Russo (46 anni, nato a Milano e residente a Torricella): 2 anni e 6 mila euro di multa; Cosimo Storino (51 anni, di Sava): 10 anni; Pasquale Storino (28 anni, di Sava): 3 anni e 16 mila euro di multa; Fabio Tomaselli (39 anni, di Manduria): 10 anni e 4 mesi.
Le assoluzioni e il resto della sentenza
Sono stati assolti, con la formula “per non aver commesso il fatto”: Carmelo Cannalire (55 anni, di Francavilla Fontana, assistito dall’avvocato Domenico Attanasi); Pietro Storino (49 anni, nato a Manduria e residente a Sava, assistito dall’avvocato Fabio Falco); Piera D’Amato (38 anni, nata a Manduria e residente a Sava, assistita dall’avvocato Salvatore Maggio). Sono stati inoltre assolti – sempre con la medesima formula – Angelo Bernardi per quattro capi d’imputazione, compreso il reato associativo; Cosimo Desantis per due, compreso quello associativo; Cataldo Panariti, Cosimo Storino e Pasquale Storino per uno. Giuseppe Buccoliero e Antonio Panariti dovranno risarcire il Comune di Sava – parte civile – per 38 mila euro. Sono interdetti in perpetuo dai pubblici uffici: Bernardi, Buccoliero, Daniele e Massimo Di Palmo, D’Uggento, Massimiliano Leone, Paderi, Antonio, Antonella, Cataldo e Teresa Panariti, Cosimo Storino e Pasquale Tomaselli. Le motivazioni della sentenza saranno rese note entro 90 giorni.
I dettagli: il cimitero come base
Agli imputati interdetti dai pubblici uffici – a eccezione di Bernardi – era contestato anche il reato associativo. Ai vertici del presunto sodalizio finalizzato al traffico di droga per gli inquirenti c’erano Buccoliero, Cosimo Storino, Antonio e Teresa Panariti. I fornitori, invece, erano i fratelli Daniele e Massimo Di Palmo. Si contano inoltre altre 34 ipotesi di reato, legate perlopiù alla droga, ma l’associazione avrebbe avuto anche la disponibilità di armi. Le indagini dei carabinieri si sono concentrate dal 2019 fino alla data del blitz. Il sodalizio avrebbe utilizzato il cimitero di Sava come sorta di base operativa logistica.
Qui, al sicuro da occhi indiscreti, sarebbero avvenuti gli incontri con i fornitori. Anzi, in alcuni casi anche lo stupefacente sarebbe stato tagliato all’interno del camposanto. Due degli imputati avrebbero, addirittura, nascosto armi illegalmente detenute, all’interno di un loculo vuoto, di proprietà di una ignara famiglia savese. Il collegio difensivo. Gli imputati sono stati assistiti dagli avvocati Danilo Cito, Domenico Attanasi, Daniela D’Amuri, Fabio Falco, Ladislao Massari, Giada Pantaleo, Salvatore Maggio, Stefano Prontera, Pasquale Morleo, Rosario Frascella, Luigi Danucci, Antonio Liagi, Giuseppe Antonio Cannalire, Armando Pasanisi.
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