In Valle d’Aosta è in corso una
“strage di volpi”. Lo denuncia Legambiente in una lettera
inviata all’assessore regionale alle risorse naturali, Marco
Carrel. “A fine maggio 2024, durante una riunione della Consulta
faunistico venatoria, un rappresentante della Consulta – si
legge – segnalava che in una zona del proprio Comune le volpi
ribaltano i mastelli delle immondizie alla ricerca di cibo. Da
particolare e locale il problema viene posto come generale, e lo
spietato delegato propone di dare un premio ai cacciatori che
uccidono le volpi, su tutto il territorio regionale,
riconoscendo loro una nota di merito, cioè un bonus,
nell’assegnazione dei capi di ungulati da abbattere nella
stagione venatoria successiva.
L’assemblea rispondeva che non ci sono tetti al prelievo di
volpi e dirottava l’eventuale questione al Comitato regionale
per la gestione venatoria, l’assessore Carrel evidenziava che
non verrà inserita alcuna premialità all’interno del Calendario
venatorio e il rappresentante delle associazioni ambientaliste
si esprimeva nettamente contro il messaggio da marketing
venatorio. La proposta veniva a questo punto ripresentata, nelle
settimane successive, all’interno del Comitato regionale per la
gestione venatoria e, con voto nuovamente contrario della
rappresentanza ambientalista, favorevolmente accolta”. “Adesso,
a stagione venatoria avanzata, vengono segnalate decine di
carcasse di volpi abbattute e abbandonate nei prati e nei
boschi – aggiunge Legambiente – tanto che il Comitato ha dovuto
fare una circolare interna invitando ad atteggiamenti più civili
riguardo lo smaltimento o l’occultamento degli animali. Se in
passato in Valle venivano mediamente uccise 5 volpi all’anno, è
possibile adesso ipotizzare la strage di centinaia di volpi.
Chiediamo quindi che l’amministrazione regionale elimini il
bonus che il Comitato per la gestione venatoria si è
autoassegnato, intervenendo in tal senso direttamente nel
prossimo Calendario venatorio”.
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