Dal potenziamento dell’edilizia sociale alla proroga a medio periodo delle garanzie sui mutui, sono diverse le novità in arrivo per il mattone. Nella legge di bilancio 2025 il governo ha deciso di inserire il Piano Casa Italia, un’iniziativa in passato avanzata dalla maggioranza in un emendamento che sarebbe dovuto andare nel Dl Infrastrutture ma poi ritirato.
Adesso il progetto «intende contrastare il disagio abitativo, anche mediante la valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente e il contenimento del consumo di suolo». L’obiettivo è di approvare entro 180 giorni, dunque sei mesi, dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio, un piano nazionale per l’edilizia residenziale pubblica e sociale. Il piano, si legge nel testo, «rappresenta uno strumento programmatico finalizzato a definire le strategie di medio e lungo termine per la complessiva riorganizzazione del sistema casa, in sinergia con gli enti territoriali, al fine di fornire risposte ai nuovi fabbisogni abitativi emergenti dal contesto sociale, integrare i programmi di edilizia residenziale e di edilizia sociale, dare nuovo impulso alle iniziative di settore, individuare modelli innovativi di governance e di finanziamento dei progetti, razionalizzare l’utilizzo dell’offerta abitativa disponibile».
Garanzie mutui prima casa prorogate fino al 2027
Proroga fino al 2027 delle agevolazioni sui mutui per l’acquisto della prima casa. La manovra stanzia 130 milioni per il 2025 e 270 all’anno per i due anni successivi. Il fondo mutui prima casa viene rifinanziato fino al 31 dicembre 2027 con le relative garanzie per le famiglie numerose, le coppie giovani, i nuclei familiari con un solo genitore e figli minori, inquilini delle case popolari e under 36.
l bonus prima casa under 36 offre un’opportunità per i giovani con Isee non superiore a 40 mila euro. In particolare l’agevolazione prevede l’esenzione dal pagamento dell’imposta di registro (di solito pari al 2% del valore catastale dell’immobile), dell’imposta ipotecaria (tassa fissa di 50 euro) e dell’imposta catastale (anch’essa una tassa fissa di 50 euro). Con il bonus sono inoltre aboliti l’imposta di bollo e i tributi catastali speciali. Il bonus si estende anche ai finanziamenti per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione dell’immobile.
Bonus casa al 50% solo se prima abitazione
Quanto ai bonus edilizi, il bonus casa si attesta al 36% per le spese sostenute nel 2025 e al 30% per quelle nel 2026-2027. La percentuale sale al 50% nel 2025 e al 36% nel 2026-27 solo in caso si tratti della prima abitazione.
Il bonus per interventi di ristrutturazione e recupero del patrimonio edilizio resta, come preannunciato, al 50% per le spese sostenute nel 2025 sulla prima casa e si riduce al 36% per le spese nel 2026 e nel 2027. Per gli immobili diversi dalla prima casa, il bonus è pari al 36% per le spese sostenute nel 2025 e scende al 30% per quelle nel 2026 e 2027.
La manovra ha definito inoltre che le spese relative ai mutui per la casa sono escluse dal tetto della revisione delle detrazioni prevista dalla manovra, al fine di conseguire risparmi di spesa. «Sono escluse dal computo dell’ammontare complessivo degli oneri e delle spese, le spese sanitarie detraibili» e gli oneri «sostenuti in dipendenza di prestiti o mutui contratti fino al 31 dicembre 2024. Ai fini del presente articolo il reddito complessivo è assunto al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale». (riproduzione riservata)
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