Nelle risposte scritte agli eurodeputati Fitto promette di far rispettare la scadenza del PNRR al 2026 – Euractiv Italia #finsubito prestito immediato

Il ministro per gli Affari europei italiano e vicepresidente esecutivo designato della Commissione UE, Raffaele Fitto, ha confermato la volontà di lavorare per “realizzare le riforme e gli investimenti concordati nei piani di ripresa e resilienza degli Stati membri, entro la scadenza di spesa del 2026”, mostrando nelle risposte alle domande degli eurodeputati un volto moderato ed europeista.

Nelle sue risposte alle domande scritte degli eurodeputati in vista delle audizioni al Parlamento europeo, Fitto, che nel governo Meloni è incaricato di gestire le politiche di coesione e il PNRR, afferma di essere “sempre stato un fermo sostenitore del progetto europeo, così come dei principi fondamentali e dei valori dello stato di diritto che lo sostengono”, rivendicando il suo passato da esponente della Democrazia Cristiana, ma non facendo riferimento alla sua presente carriera politica in Fratelli d’Italia, che in Europa fa parte del gruppo dei Conservatori e Riformisti (ECR), su cui pesa il non sostegno alla ricandidatura di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione.

Nella sua lettera Fitto assicura il suo impegno a promuovere l’uguaglianza di genere, il dialogo con i giovani, sottolineando che, se sarà confermato come vicepresidente esecutivo, svolgerà i propri “compiti nell’interesse esclusivo dell’Europa, rispettando pienamente lo spirito e la lettera dei Trattati, in particolare gli obblighi definiti nell’articolo 17, paragrafo 3, del Trattato sull’Unione Europea (TUE)”, perché “l’indipendenza ha sempre caratterizzato la mia azione personale e politica e, come membro della Commissione, non cercherò né prenderò istruzioni da nessuno Stato membro, nessun’altra istituzione o organismo”.

Rispettare la scadenza dei PNRR al 2026

Andando sui due temi di particolare interesse sia per l’Europa che per l’Italia, ovvero la gestione del Recovery and Resilience Facility (RFF), di cui l’Italia è primo beneficiario e che ha proprio in Fitto il suo “regista”, nella lettera il vicepresidente della Commissione UE designato non fa alcun accenno alla possibilità di estendere la scadenza del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) oltre il 2026, promettendo di tagliare i fondi ai Paesi che non rispetteranno quella data di scadenza.

“Con l’avvicinarsi della scadenza finale del 2026, la Commissione valuterà costantemente se gli Stati membri rispetteranno i propri impegni e se sia probabile che le ultime tappe e gli obiettivi siano raggiunti entro quella data”, afferma Fitto nelle risposte agli eurodeputati.

“In caso contrario, in base all’attuale quadro legislativo, mi impegnerò con gli Stati membri interessati su come modificare i loro piani e garantire che i fondi siano concentrati su investimenti alternativi altrettanto ambiziosi che possano essere completati entro la durata dello strumento”, aggiunge il ministro per gli Affari europei che però rilancia: “Se, nonostante questi sforzi, alcune delle ultime tappe o obiettivi saranno ancora considerate non soddisfatte in modo soddisfacente, il corrispondente esborso non verrà effettuato”.

Politiche di coesione

Nelle risposte relative al suo portafoglio di responsabile delle Riforme e della Coesione, Fitto sottolinea la grande importanza di quelle che rappresentano “un motore chiave delle riforme e degli investimenti dell’UE”.

“Vedo questo come un’opportunità per modernizzare e rafforzare il suo ruolo nel ridurre le disparità economiche, sociali e territoriali, favorire la convergenza verso l’alto, migliorare la produttività, l’innovazione e la competitività e sostenere le autorità regionali e locali. Mi impegno a garantire che la politica di coesione sia allineata con le più ampie priorità dell’UE, diventi più semplice e mirata, e continui a fornire benefici tangibili ai nostri cittadini e alle nostre imprese”, afferma Fitto.

Le risposte scritte di Fitto agli eurodeputati e la sua futura audizione, che avverrà il 12 novembre, giungono in un momento in cui la Commissione sta riflettendo su una riforma di vasta portata della politica di coesione dell’UE, che rappresenta circa un terzo del bilancio europeo. I suggerimenti hanno incluso un ruolo maggiore per le autorità nazionali e un’allocazione dei fondi basata sulle prestazioni, sulla falsariga del Recovery and Resilience Facility (RRF) post-pandemia.

“La politica di coesione deve essere pienamente allineata con le priorità strategiche dell’UE, comprese la competitività, le transizioni verde e digitale e la resilienza economica e sociale. In questo modo, si garantirà che nessuna regione, che sia urbana, rurale o ultraperiferica, resti indietro mentre lavoriamo per un’Europa più forte e sostenibile”, si legge nelle risposte di Fitto, il quale precisa che il prossimo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) “offrirà un’opportunità unica per farlo”.

Il vicepresidente designato della Commissione UE assicura poi che “il partenariato con le autorità regionali e locali sarà al centro della futura politica di coesione”, osservando che tali “autorità sono fondamentali per garantire che le nostre politiche possano fare affidamento su un’ampia partecipazione e che i nostri investimenti siano ben mirati e abbiano un impatto concreto sul campo”.

Fitto assicura che manterrà “un dialogo stretto con tutte le autorità regionali e locali rilevanti per identificare eventuali ostacoli all’accesso ai fondi dell’UE”, prestando particolare attenzione al loro stretto coinvolgimento per sostenere la partecipazione e l’attuazione di investimenti e riforme sul campo”.

L’esponente di Fratelli d’Italia sottolinea inoltre che lavorerà con gli Stati membri per garantire che i fondi di coesione “siano utilizzati per sostenere riforme cruciali nei servizi pubblici, nell’istruzione, nella sanità, nei trasporti e nella connettività digitale”, precisando che verrà mantenuta “una chiara tracciabilità degli audit e una supervisione finanziaria solida” per far sì che le politiche di coesione siano “all’altezza dei più alti standard di protezione degli interessi finanziari dell’UE”.