«Non ho ascoltato con molta attenzione le sue parole, non si sentiva bene l’audio. Però posso dire che conosco perfettamente il sindaco Festa, conosco le sue intenzioni».
Arriva dopo oltre 24 ore il primo commento di Laura Nargi alle parole dell’ex sindaco Gianluca Festa, protagonista mercoledì sera a Solofra di un “caffè” colloquiale con i giovani dell’associazione locale “Solofra Libera”.
Nel corso della prima uscita pubblica dopo la scarcerazione del 19 settembre, Festa non aveva lesinato stoccate – anche alla stampa, a cui però non ha risposto – e “avvertimenti” al fronte di maggioranza, senza mai nominare Nargi. Intestandosi direttamente la vittoria alle amministrative nonostante fosse costretto ai domiciliari per effetto di due ordinanze cautelari, poi annullate senza rinvio dalla Suprema Corte di Cassazione.
Ieri mattina, al riparo dalla pioggia presso l’atrio della Prefettura, la fascia tricolore ha accolto la stampa per rivendicare il suo impegno al fianco dei lavoratori in agitazione per lo stato di crisi nazionale che sta investendo il settore dell’automotive. Prima di salire a colloquio con il Prefetto e i rappresentanti di Fismic-Uglm-Acqcf, Nargi risponde alle domande sull’alleato, tra il distratto e il sarcastico.
«Non ho ascoltato con molta attenzione le sue parole, non si sentiva bene l’audio» ha esordito la sindaca, a voler mettere da parte le polemiche che hanno segnato gli ultimi giorni. Difficile pensare, di fatto, che la sindaca non abbia ascoltato l’intervento di Festa, o soltanto passato in rassegna almeno uno dei diversi resoconti di giornale che si sono susseguiti. Più probabile che non abbia voluto dargli un peso eccessivo visto il clamore delle contrapposizioni tra le liste di maggioranza in atto.
«Conosco perfettamente il sindaco Festa, conosco le sue intenzioni – ha proseguito -. Lui ama la città, ha sostenuto questa amministrazione moralmente, lo abbiamo sentito vicino seppur lontano (in riferimento ai domiciliari ndr). Quindi immagino che rivendichi la vittoria delle sue liste, e delle mie liste, le nostre liste – incalza la sindaca -. Mettiamoci al lavoro per la città di Avellino – esorta Nargi – abbiamo un obiettivo comune, un fine, un amore comune che è quello della nostra città».
L’assenza
Al netto delle buone intenzioni della sindaca, contestualmente alle dichiarazioni, a poche centinaia di metri, a Palazzo di città, gli effetti dello strappo si mostrano invece nel corso della prima seduta della Commissione Bilancio, sul cui voto di presidenza si erano consumate le ire dei festiani. Dopo le prime riunioni giovedì delle commissioni Cultura e Urbanistica, gli eletti di maggioranza fanno registrare la loro assenza proprio per la convocazione di una delle due commissioni per statuto destinata alla minoranza.
La vice presidente di Nicola Giordano (Pd), Teresa Cucciniello di Davvero e Antonella Coppola, Siamo Avellino, decidono di non presentarsi, senza addurre motivazioni. Presenti Genovese e Bellizzi (Per Avellino), la seduta ha potuto svolgersi regolarmente. L’esponente democrat aveva esteso la convocazione anche ai capigruppo – partecipa Antonio Aquino del Movimento 5 stelle -, quindi in teoria anche a Mario Spiniello (Davvero) e Monica Spiezia (Viva la Libertà), i firmatari della durissima nota con cui si accusava Siamo Avellino e il Patto Civico di «logiche spartitorie»
Una assenza che non ha nulla di casuale, anche in base all’intento pacificatorio avanzato dagli eletti della lista Siamo Avellino, pronti anche ad azzerare l’organismo per venire incontro ai desiderata del gruppo Festa, e di porre nelle mani della sindaca le dimissioni della consigliera Coppola – rigettate in via informale – pur di seppellire l’ascia di guerra. A tenere in piedi il tavolo ci pensa dunque Rino Genovese, coerentemente con quanto dichiarato anche dagli sponsor politici del Patto Civico, l’onorevole Rotondi e Livio Petitto. L’alleanza di programma sancita al ballottaggio c’è, e va dunque rispettata con chiaro sostegno alla sindaca.
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