La chiusura dei punti vendita di Rimini e Pozzuoli di Metro Italia arriva in Parlamento.
Andrea Gnassi, assieme ad altri tre deputati del PD, ha presentato un’interrogazione al Ministro per le imprese e Made in Italy Adolfo Urso, chiedendo “quali iniziative intenda assumere il governo a tutela dei 97 lavoratori con il futuro a rischio”.
La due chiusure sono state motivate dall’azienda, riporta Gnassi, per l’andamento negativo dei punti vendita che non rendono sostenibili i costi di gestione.
“La proposta avanzata dalle organizzazioni sindacali – riporta Gnassi – intraprendere cioè un percorso alternativo per individuare una diversa soluzione che possa garantire la salvaguardia dei due punti vendita e dei posti di lavoro, ha incontrato l’opposizione dell’azienda, che esclude tassativamente qualsiasi tentativo di rilancio per i due negozi, sostenendo che quelli messi in atto finora non hanno ottenuto risultati”.
Metro Italia evidenzia una situazione economica difficile, nel quadro di una crisi che investirebbe l’intera rete vendita.
“Tuttavia, se da un lato chiude i punti vendita di Rimini e Pozzuoli, dall’altro prevede l’apertura di un nuovo punto vendita a Olbia e di un deposito a Pontedera: operazioni controverse che, a detta dell’azienda, dovrebbero garantirne la tenuta nel nostro Paese. Non si comprende come un’azienda come Metro possa pensare, con leggerezza, che il futuro dipenda dal sacrificare 97 lavoratori e lavoratrici e, contemporaneamente, aprire due nuove strutture , a giudizio dell’interrogante senza una vera politica industriale orientata allo sviluppo dell’impresa nel nostro Paese”, attacca Gnassi.
Da qui la richiesta: “Chiediamo quali iniziative, per quanto di competenza, intenda intraprendere il Ministero e se non ritenga di dover convocare tempestivamente un tavolo di crisi che coinvolga l’azienda e i sindacati, al fine di tutelare i livelli occupazionali dei due punti vendita e più in generale per effettuare un approfondimento sulla politica industriale di Metro Italia per scongiurare analoghe situazioni come questa, così come denunciato dalle organizzazioni sindacali”.
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