A Milano le case costano di più e vanno a ruba (soprattutto i bilocali) #finsubito richiedi mutuo fino 100%

Il mercato immobiliare italiano riaccende i motori e Milano è tra i capo fila. Il primo semestre del 2024, infatti, segna una ripresa rispetto alla frenata del 2023. Nel secondo trimestre dell’anno è stato registrato un aumento delle transazioni del 1,2%, anche grazie ai mutui. È la fotografia restituita dall’Ufficio studi del Gruppo Tecnocasa. 

I prezzi delle case a Milano

Le grandi città italiane continuano a registrare un aumento dei prezzi delle case. Milano, in particolare, resta sul podio con una crescita dell’1,3% anche se il primo posto spetta a Firenze che ha segnato un aumento ancor più importante, pari al 3,2%. In generale, anche nell’hinterland i prezzi sono in crescita, mediamente dell’1%, ma l’area metropolitana di Milano ha registrato un rallentamento sebbene continui ad attrarre acquirenti residenti in città. 

Milano regina del time on market

Ancora una volta il capoluogo meneghino fa centro per quanto riguarda il time on market, il tempo di vendita di un immobile residenziale. A livello nazionale, dati a luglio 2024, la media è di 105 giorni. Ancora una volta Bologna e Milano sono le città in cui si vende più velocemente con tempistiche di 68 e 81 giorni anche se in aumento di 12 e 13 giorni rispetto a un anno fa. Anche per quanto riguarda l’hinterland, a fronte di un dato medio di 146 giorni, a Milano ne bastano 126 collocandosi al secondo posto dopo Firenze. 

Bilocali e portafogli gonfi

Sebbene gli italiani – per il 40% – siano alla ricerca di trilocali, i milanesi puntano tutto sul bilocale. Si tratta della tipologia di immobile ricercata dal 46,6% delle persone intente ad acquistare una casa in città. Si tratta di un dato legato anche alla spesa media, con i prezzi elevati per l’acquisto di un’abitazione si predilige spazi più piccoli e prezzi lievemente più contenuti. Anche sulla capacità di spesa Milano spicca. Tra il capoluogo lombardo e la capitale, alla luce dei prezzi elevati, il 24,9% dei possibili acquirenti ha una disponibilità tra i 250 e i 349mila euro.