La Serenissima fa da sfondo all’ultimo romanzo della georgiana Nino Haratischwili, «La gatta e il generale». La fuga verso l’Occidente e i molti tentativi di cambiare vita, che cadono nel vuoto
Basterà un intero palazzo veneziano a placare Ada? È la domanda che lasciamo alla curiosità del lettore del romanzo di Nino Haratischwili «La gatta e il generale», appena pubblicato in Italia da Marsilio. Lui, il generale che da semplice soldato è diventato oligarca, è Alexander Orlov: personaggio fittizio ma, come ha spiegato l’autrice, tremendamente vicino a un ufficiale russo, Jurij Budanov, che si era macchiato di turpi crimini durante le guerre cecene venticinque anni fa. Lei, Ada, nel libro della scrittrice georgiana che in Italia è amatissima per «L’ottava vita», è la figlia di quel generale, che nel 2016 ha trovato il proprio baricentro a Berlino. Il padre cerca di proteggerla dalla verità che riguarda sé stesso, dalla carneficina che la Russia fece in Cecenia, cupa anticipazione delle successive guerre in Georgia, in Siria, in Ucraina. Chissà se protegge solo lei, il Generale, o anche, soprattutto, sé stesso, dal passato ingombrante, dai sensi di colpa, dai rimorsi. Venezia non è male per ripulirsi un pezzo della coscienza. Il generale compra ad Ada niente meno che un palazzo sul canale, simbolo della sua dedizione.
La bellezza e il passato che ritorna
Venezia insomma è il luogo perfetto dove lei può sentirsi al sicuro, circondata dalla bellezza. Eppure, è anche il luogo dove Ada inizia a fare domande sul passato del padre, dopo aver visto un affresco che la turba. Il passato ritorna, per quanto seppellito nel lusso estremo, nella gentrificazione delle nostre città, nel riciclaggio di denari e identità. Contemporaneamente, nel libro, c’è un’altra immagine: i sovietici che sono riusciti a venire in Occidente, spesso ex professori, musicisti, intellettuali riciclatisi per necessità giardinieri, badanti, infermieri, e che si aggirano da turisti in quelle stesse città d’arte, Firenze, Venezia, San Sebastián. «Ma persino in questi viaggi rimanevano stranieri, scattavano troppe foto, parlavano a voce troppo alta, erano troppo informati su tutti i monumenti storici (più della guida stessa, che presto si stancava delle loro innumerevoli domande a cui era difficile rispondere)».
Estraneità e rimpianti
E cosa si fa, quando non si trova posto nel presente, si chiede Haratischwili? Si comincia a rimpiangere il passato. Ci si scorda perché si è fuggiti da «quella prigione grande come undici fusi orari». Eccoli: i gerarchi da una parte, i diseredati dall’altra, così diversi, eppure entrambi prigionieri del passato, incapaci di essere davvero altro da sé. Entrambi a vagare come fantasmi in questo nostro Occidente dove provare a cambiare vita. Senza riuscirci davvero.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui