Entrano «armati» di una chiave inglese e di due cacciaviti, con i quali rovistano per casa: fuggono con un bottino di 5 mila euro. La donna si spaventa e chiama aiuto
Non è mai troppo tardi, diceva l’antico maestro Alberto Manzi, anche lui innamorato della Maremma. Ma, all’opposto, non è nemmeno mai troppo presto per imparare a rubare e metterlo in pratica. Prova ne siano i due ragazzini, di 14 e soprattutto 12 anni, presi a Grosseto mentre stavano scappando dopo il furto in casa di una novantenne. Il più «anziano» è ora ospite di un istituto minorile di Firenze, l’altro non è neppure imputabile, visto che l’età della responsabilità penale comincia a 14 anni. La procura minorile ha disposto per lui l’affidamento a una comunità.
Succede tutto in via Antonio Meucci, nel capoluogo maremmano, nell’abitazione dell’anziana signora, dove i due si introducono da una finestra. L’anziana è in casa, ma loro due non se ne danno per intesi e proseguono nel loro colpo incuranti delle urla con le quali la novantenne cerca di dare l’allarme. Sono «armati» di una chiave inglese e di due cacciaviti, con i quali rovistano per casa, scassinando tutto quello che si trovano davanti. Non c’è violenza nei confronti della signora, ma è facile immaginare lo stato di panico nel quale lei sprofonda. Alla fine, i due scappano con un bottino di 5 mila euro, fatto di contanti e gioielli setacciati cassetto per cassetto, mobile per mobile.
Per strada, mentre stanno fuggendo, li inseguono le grida della signora: «Aiuto, mi hanno appena derubato». La sfortuna dei due ragazzini è che proprio in quel momento passino due carabinieri in borghese che appartengono al nucleo investigativo del comando provinciale di Grosseto. Comincia un inseguimento a guardie e ladri che finisce dopo poco, quando i «topi d’appartamento» in erba vengono bloccati. Già ad occhio è facile capire che si tratta di due minorenni, ma la sorpresa è ancora maggiore quando in caserma i ragazzini snocciolano la loro età: 14 anni, appunto, uno e siamo già sotto i limiti di una delle tante baby-gang che infestano le città, e appena 12 l’altro, come uno studente di prima media.
Ai carabinieri non resta che segnalarli alla procura minorile di Firenze, dove è la procuratrice capo Roberta Pieri ad occuparsi del caso. Per il primo c’è la custodia cautelare nell’istituto per minori di Firenze, per l’altro una solenne ramanzina e l’affido in comunità, dove magari imparerà che alla sua età si va a scuola, non a rubare in casa di una novantenne.
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